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| PAGINE DI VITA |
Una bellissima testimonianza è quella di Aung San Suu Kyi che abbiamo imparato a conoscere per i soprusi e le violenze che ha subìto,
solo perchè lottava per la libertà e il rispetto dei
diritti umani.
La sua esperienza e le vicende della sua vita ci incoraggiano a
non mollare quando sembra che non ci siano più speranze,
quando sembra che sia tutto inutile, tutto perso.
quando sembra che sia tutto inutile, tutto perso.
Quando si sta dalla parte della giustizia e della pace... la
speranza è con loro,
la speranza è sempre compagna della pace, della giustizia,
della verità, della libertà.
la speranza è sempre compagna della pace, della giustizia,
della verità, della libertà.
Anche di fronte ai poteri forti e alle oppressioni...
la speranza vince sempre...
perchè la speranza è eterna, per questo... non può morire... mai!
da
"Liberi dalla paura"
di Aung San Suu Kyi
di Aung San Suu Kyi
Non è il potere che
corrompe; ma la paura...
I Birmani si erano stancati di un precario stato di
passiva apprensione, in cui si sentivano come "acqua in mani raccolte a
coppa" del potere.
Potremmo essere freddi e limpidi
Come acqua in mani raccolte a coppa
Oh, ma se potessimo essere
Come schegge di vetro
In mani raccolte a coppa.
Le schegge di vetro, le più piccole con la forza
tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle,
possono essere interpretate come il vivido simbolo della scintilla di coraggio
indispensabile per chi vuole liberarsi dalla morsa dell'oppressione.
[…]
Lo sforzo necessario per rimanere incorrotti in un
ambiente in cui la paura è parte integrante dell'esistenza quotidiana non è
immediatamente evidente a quelli abbastanza fortunati da vivere in uno Stato
governato dalla legalità.
In un'età in cui immensi progressi tecnologici hanno
creato armi letali che potrebbero essere, e sono, usate dai potenti e da uomini
senza scrupoli per dominare i deboli e gli indifesi, sorge la necessità
imperativa di un rapporto più stretto fra politica e morale a livelli nazionale
e internazionale. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo stipulata
dall'Onu proclama che "ogni individuo e ogni organo della società"
dovrebbero adoperarsi per promuovere i diritti e le libertà fondamentali cui
hanno diritto tutti gli esseri umani indipendentemente da razza, nazionalità e
religione. Ma finché esisteranno governi la cui autorità è fondata sulla
coercizione anziché sul mandato popolare e gruppi d'interesse che privilegiano
i profitti immediati alla pace e alla prosperità a lungo termine, l'iniziativa
internazionale concertata al fine di proteggere e promuovere i diritti umani
rimarrà, nel migliore dei casi, un tentativo realizzato parzialmente.
Continueranno a esistere aree di lotta, dove le vittime dell'oppressione
dovranno ricorrere alle proprie risorse interne per difendere i loro
inalienabili diritti di appartenenti alla famiglia umana.
L'autentica rivoluzione è quella dello spirito, nata
dalla convinzione intellettuale della necessità di cambiamento degli
atteggiamenti mentali e dei valori che modellano il corso dello sviluppo di una
nazione. Una rivoluzione finalizzata semplicemente a trasformare le politiche e
le istituzioni ufficiali per migliorare le condizioni materiali ha poche
probabilità di successo. Senza una rivoluzione dello spirito, le forze che
hanno prodotto le iniquità del vecchio ordine continuerebbero a operare,
rappresentando una minaccia costante al processo di riforma e rigenerazione.
Non è sufficiente limitarsi a invocare libertà, democrazia e diritti umani.
Deve esistere la determinazione compatta di perseverare nella lotta, di
sopportare sacrifici in nome di verità imperiture, per resistere alle influenze
corruttrici del desiderio, della malevolenza, dell'ignoranza e della paura.
[…]
Fra le libertà essenziali cui gli uomini aspirano per
arricchire la propria vita, la libertà dalla paura spicca contemporaneamente
sia come mezzo sia come fine.
La fonte del coraggio e della resistenza di fronte al
potere scatenato è generalmente una salda fede nella sacralità dei principi
etici combinata con la certezza storica che, malgrado tutte le sconfitte, la
condizione umana abbia per fine ultimo il progresso spirituale e materiale. Ciò
che distingue l'uomo dal bruto è la sua capacità di miglioramento e
autoredenzione. Alle radici della responsabilità umana vi è il principio di
perfezione, l'impulso a raggiungerla, l'intelligenza di trovare la strada giusta
e la volontà di seguirla, se non fino alla fine, almeno per il tratto
necessario a sollevarsi al di sopra dei limiti personali e degli ostacoli
contingenti. Ciò che conduce l'uomo a osare e a soffrire per edificare società
libere dal bisogno e dalla paura è la sua visione di un mondo fatto per
un'umanità razionale e civilizzata. Non si possono accantonare come obsoleti
concetti quali verità, giustizia e solidarietà, quando questi sono spesso gli
unici baluardi che si ergono contro la brutalità del potere

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