STORIE DI SPERANZA
L’ha ribattezzata
Haya, che in arabo vuol dire ‘’vita’’ e in effetti questa bimba di circa un
anno strappata al mare è come se fosse nata per la seconda volta. La piccola
dorme placidamente tra le braccia del suo salvatore, un giovane siriano, grande
e grosso, che dice di chiamarsi Hamiad.
Un ‘’gigante buono’’
che non molla un attimo la ‘’sua’’ bambina, mentre parla a bassa voce per non
svegliarla. Seduto sul ponte della Guardia Costiera Fiorillo, appena attraccata
nel porto di Augusta, Hamiad ricostruisce le fasi drammatiche del naufragio e del salvataggio parlando con il
mediatore culturale dei Medici Senza Frontiere: ‘’ Quando il barcone si è rovesciato – dice – l’ho vista galleggiare
su un pezzo di legno, l’ho subito
afferrata prima che annegasse e non l’ho più lasciata fino a quando non sono
arrivati i soccorsi’’.
Il comandante della
Fiorillo dice che la bimba è stata salvata anche grazie all’intervento
immediato dei suoi uomini. È stato lui a fornire il latte in polvere e i
pannolini per la bimba : ‘’Ho una figlia
della stessa età – spiega – e prima
di partire ne ho fatto una scorta per un’eventualità come quella che si è
presentata’’.
Haya, intanto,
continua a dormire, ignara di tutto quello che sta accadendo intorno a lei.
Sull’unità d’altura
della Guardia Costiera si trovano 348 dei 364 superstiti del naufragio, ma
nessuno di loro ha riconosciuto la bimba.
‘’Sono stato io a salvarla – sottolinea Hamiad – e adesso non intendo lasciarla da sola. Se non
si trovano i suoi parenti, chiederò di adottarla…’’.
----------------

Nessun commento:
Posta un commento