Come tutte le guerre che la Storia ci insegna, anche in
questo caso c’è stata l’immancabile ‘‘goccia che ha fatto traboccare il vaso’’:
la strage di Parigi!
Ogni
guerra ha avuto inizio da un atto di provocazione da una parte e da un bisogno
di riscatto e di ‘’giustizia’’ dall’altra.
La
guerra è ‘’quella
misura piena’’ che porta ad imbracciare le armi.
È
quel ‘’basta’’ che nasce dal terrore
e porta ad altro terrore.
Ogni
guerra ha avuto il suo nome: guerra di indipendenza, guerra dei cent’anni,
guerra di conquista,…
Questa
l’hanno subito ‘’battezzata’’: guerra di
civiltà!
Qualcuno
gli ha dato anche il secondo nome: guerra
di religione!
Ma
la guerra il suo nome ce l’ha già: si chiama GUERRA!
SOLO
GUERRA!
Non
esistono le aggettivazioni o le definizioni: la GUERRA E’ GUERRA!
Le
definizioni sono tentativi della nostra mente di giustificare un atto criminale:
quello di uccidere il proprio simile; le giustificazioni portano fuori strada, perché
spostano l’attenzione dall’atto in sé, quello di uccidere, alla motivazione: perché
si uccide.
Questo
spostamento di centralità ci porta a giustificare e a categorizzare un qualcosa
di disumano, facendolo passare come qualcosa che nasce da un’idea, da un
bisogno irrinunciabile: sia esso il bisogno della difesa o quello dell’attacco.
In
guerra c’è sempre chi ha bisogno di attaccare: per proteggersi; e chi ha
bisogno di difendersi: per proteggersi.
Usare
la DIFESA per giustificare una guerra è illogico: la difesa non porta in sé un
concetto di violenza!
In
guerra c’è sempre un bisogno di pace che diventa strumentale, strumento di
giustificazione di qualcosa che per se stessa è l’opposto della guerra.
Il
concetto di pace non ha niente a che
fare con la guerra.
Il
concetto di civiltà non ha niente a che fare con la guerra.
Il
concetto di religione non ha niente a
che fare con la guerra.
Il
concetto di giustizia non ha niente a
che fare con la guerra.
Il
concetto di libertà non ha niente a che
fare con la guerra.
Pace,
civiltà, religione, giustizia, libertà… sono parole troppo grandi, che
contengono ricchezze enormi; sono Parole di cui non ne conosciamo l’ampiezza e
la bellezza e le sporchiamo associandole alla parola GUERRA.
Come
dire: solo quando si è in guerra si comprende l’importanza della Pace, il dono
grande della Pace, la bellezza della Pace, la ricchezza della Pace.
Solo
quando c’è un’ingiustizia si comprende la necessità della Giustizia, si
comprende tutto quello che la Giustizia racchiude in sé, che non è solo un
bisogno che giustifica una vendetta, ma una ricchezza che porta a scelte
precise, a comportamenti precisi, che nasce da valori precisi, sacrosanti, non
negoziabili.
La
Guerra ha come unico valore l’odio che porta alla Morte.
Come
è possibile mettere in correlazione due concetti che si trovano su rette
parallele?
Sono
solo le soluzioni della nostra mente, non certamente quelli del nostro cuore!
La
Guerra resta Guerra, solo Guerra.
Non
c’entra con la Pace né tanto meno con la religione.
Queste
sono giustificazioni mentali, definizioni burocratiche, regole giornalistiche
che hanno sempre bisogno di trovare ‘’parole ad effetto’ oppure di racchiudere
in uno slogan un’azione malvagia o inaccettabile.
La
guerra è solo frutto di sopruso di uno sull’altro.
Ci
sono, sparse nel mondo, decine di guerre che durano da anni, in cui non c’entrano
né la civiltà, né la libertà, né la giustizia né la religione: si fa la guerra
per quel barbaro bisogno di sangue, di sopraffazione sui propri simili, di Male, di concretizzare quella perversione che ha travolto il loro
cuore e che ha bisogno di manifestarsi in un conflitto aperto: senza
giustificazioni!
Quando
nella guerra sono coinvolti bambini, donne, anziani, malati, popoli innocenti
che non hanno attaccato nessuno e che non sanno come difendersi da nessuno…
quando la guerra è contro chi non ha scelto la guerra, contro chi non vuole la
guerra… ecco che la guerra rivela il suo vero volto, la sua vera motivazione…
non la giustificazione ma la motivazione: si fa
la guerra perché non si sa amare!
La
guerra nasce dal cuore di chi non ama la Vita!
È
questo l’unico motivo che può essere associato alla parola Guerra.
Tutte
le altre aggettivazioni sono deviazioni del pensiero, giustificazioni della
mente.
Il
bisogno di guerra è la manifestazione di quell’inferno che ci si porta dentro e
che guida ormai la propria vita senza più essere consapevoli di quello che si
fa, perché quel bisogno diventa una bandiera, una motivazione giustificata,
diventa ‘’la normalità’’, non si può più prescindere da quel bisogno perché è l’unica
realtà che abita la propria vita ed è diventata un tutt’uno con il proprio
essere.
È
l’espressione massima della perversione del cuore!
Ci
scandalizza il fatto che si uccida nel nome di Dio.
E
perché questo ci scandalizza!?
Il
nome di Dio è forse il nome più abusato e più violentato in assoluto: tanti
pastori di sette, tanti santoni di religioni ‘’private’’, tanti imbroglioni ed
impostori innalzano lodi a Dio mentre gli infliggono l’ennesima condanna a
morte.
C’è
un mondo distorto e perverso che usa il nome di Dio per fini personali e peggio
ancora per fini commerciali, come la vendita del ‘’SIGILLO DI DIO’’, in formato
tascabile come passepartout per la vita eterna.
Non
è scandaloso questo!!!
Non
uccide questo inganno!!!
Non
fa stragi questa truffa!!!
Ecco,
nel nome di Dio si compiono le frodi e gli inganni più disonesti e disumani.
La
guerra è solo la massima espressione di quest’inganno, è solo il culmine di una
totale perversione dell’animo umano che disconosce la sua stessa identità e il
valore che sta alla base della sua stessa creaturalità.
È
il sentirsi come Dio e al di sopra di Dio.
Quello
stesso NOME che viene urlato durante ogni strage viene trucidato insieme a tutti
gli innocenti che cadono sotto i colpi dei kalashnikov e delle cinture
esplosive dei kamikaze.
È
la forma più violenta e cruenta di genocidio e di deicidio contemporaneamente!
Se
c’è la guerra è prova certa che Dio non c’è!
Impossibile
metterli insieme se non forzando la Verità!
È
prova certa che quel dio a cui s’inneggia non è più quel Dio che ci ha creati,
ma quell’Essere che ha da sempre
desiderato avere per sé quel trono regale, è ‘’un dio’’ che si fa dio
pur non essendo Dio e il suo nome è tutt’altra cosa rispetto al Nome di Dio.
Il
suo nome significa traditore, menzognero, colui che divide, colui che ostacola…
quel dio posto sul trono del Creatore e al quale vengono dati poteri di vita e
di morte, di giustizia e di libertà… quel dio ha un nome contrapposto a quello
di Dio… è il suo nemico, non il suo sosia!
Ecco,
noi tendiamo a confondere le cose, le idee, i concetti sacrosanti, tendiamo a
motivarli partendo da presupposti sbagliati.
Sono
in tanti quelli che dicono: vedete dove porta la religione? La religione porta
alla guerra? Avete visto cosa porta a fare il vostro Dio? Nel Nome di Dio si
uccide: non voglio far parte di coloro che credono in un Dio che uccide!
E dicendo questo non si riferiscono al dio islamico, ma a quello cristiano!
Ovviamente
si confondono e si strumentalizzano i concetti religiosi, li si interpreta e li si
legge come in un unico fascio, si fanno con troppa facilità associazioni di idee,
si giunge con troppa superficialità a conclusioni sconclusionate e senza documentazione
reale.
Una
guerra è sempre occasione per altre
guerre, per giustificare i propri pregiudizi e i propri preconcetti o le
proprie convinzioni sbagliate e pericolose.
Ecco…
un articolo su BLOG.GIORNALE.IT che ci dà un’idea reale e immediata di quello
che c’è intorno a noi: ‘’Di fronte a questa grande
fiera della banalità… l’unico sprazzo di autentica genialità che abbia visto in
queste ore… La cosa più divertente e allo stesso tempo ragionevole che abbia
letto… è una scritta su un muro. “……………………….’’ firmato… .
Cosa ci dice questa scritta? Che la
gente comune vuole e deve avere la possibilità di giocarsela ad armi pari
contro chiunque voglia fargli del male. Esattamente come nel vecchio West, 50%
e %50%. E quindi? E quindi che ci diano la possibilità di armarci… magari nel Bataclan
ci sarebbe stata una carneficina al contrario come accaduto in Texas poco tempo
fa. E se al posto del cellulare per fare i video da postare sui social i
testimoni della strage di Charlie Hebdo, avessero avuto un fucile?
Difendere sé stessi o la propria
famiglia con annessa proprietà è la cosa più razionale del mondo ma noi
preferiamo delegare questa funzione a chi poi non la esercita. Continueremo a
morire.. e poi a fare i leoni dietro una tastiera invece che con una pistola in
pugno… (blog.ilgiornale.it).
È
una delle tante reazioni a quanto accade intorno a noi.
E
l’autore che ha firmato l’articolo sopra riportato non ha certo a che fare con nessun
credo né politico né religioso. Appartiene a gruppi di coloro che usano ‘’una
giustizia personalizzata, fatta di attacchi e contrattacchi per motivi molto
più banali e ingiustificabili: sono coloro che seminano morte negli stadi, che
usano bastoni contro chi fa il tifo contrario al loro, che rovesciano bidoni
della spazzatura, bruciano auto di gente innocente e spaccano vetrine e
sfondano saracinesche di onesti lavoratori…
Ecco,
anche loro vogliono dire la loro… e la loro è: ‘’armi in pugno’’, rivendico il
diritto di giocare ad armi pari’’!
Ecco,
giocare!!!
La
parola-chiave è : giocare!
L’idea
infantile e nefasta che la guerra sia un gioco!
Che la guerra sia un
gioco a cui si ha diritto!
Ecco
le distorsioni, le manipolazioni, le perversioni, le strumentalizzazioni civili,
politiche, religiose… morali di una realtà che non ha giustificazione alcuna:
la guerra è un reato, è un crimine, è un’atrocità che non ha giustificazione in
niente… tanto meno in un diritto di ‘’giocare ad armi pari’’!
Tante
cose e tanti interessi si nascondono dentro la parola ‘’GUERRA’’ e noi la
usiamo per dare libero sfogo ai nostri bisogni infantili, alla violenza che spesso
abita il nostro cuore, al bisogno di violenza, di dolore, di sangue che molti
si portano dentro… per un gusto sadico e satanico di vedere l’altro in
ginocchio davanti ad una lama che sta per tagliare la sua gola!
Non
può essere una guerra religiosa la guerra di chi uccide chi non fa la guerra: i
cristiani perseguitati e massacrati in tante parti del continente asiatico e
africano non hanno fatto guerra a nessuno, non hanno fatto del proprio Dio una
bandiera, ma solo una scelta di vita.
Ecco,
è a causa di questa scelta che si uccide, è a causa di questa logica che si
uccide.
È
la LOGICA DELL’AMORE che non si
sopporta!
È
vero, ci sono tanti intrallazzi e tanti interessi dietro a questo furore
incarnato dall’ISIS, ci sono tanti giri illeciti e tante compartecipazioni da
parte di occidentali che trovano nel loro inferocirsi un’occasione di guadagno…
E’
vero… c’è un inferno nel quale in tanti hanno potere e fanno il doppio gioco:
implorano pace e giustizia di giorno, complottano nelle tenebre di notte!
È
vero… la responsabilità è di tanti che se ne stanno nei loro palazzi dorati e
affrescati, in giacca e cravatta, a fare bei discorsi prima e a fare tutto il
contrario subito dopo… a tirare la palla e a nascondere la mano.
Questa
guerra è la conseguenza naturale di un mondo disonesto che fa affari sull’illegalità
da tempo e che sfrutta l’argomento religioso o quello della civiltà per
camuffare e confondere le idee!
No,
la guerra non ha nomi né aggettivazioni né giustificazioni; la guerra ha un suo
percorso: nasce dall’illegalità, dagli abusi, dagli sfruttamenti, dalle
ingiustizie che passano per diritti, dai doveri che fanno gli interessi
personali e non quelli collettivi, dalle occasioni di profitto senza limiti contro
ogni legge umana, civile, religiosa o
morale.
Non
c’è un’escalation della guerra, ma c’è un percorso ovvio che parte da precise
situazioni e porta a naturali conclusioni; è un percorso già predefinito,
niente sorprese né demagogiche elucubrazioni: ma un percorso standard, logico e
cronologico…
Ciò
che è male non può portare mai al bene per nessuno.
La
frode, la corruzione non potranno mai portare alla pace, non c’entrano mai con
la fede o il Nome di Dio.
È
una legge della Natura: il Bene e il Male non potranno mai essere la stessa
cosa, per natura sono destinati ad essere concetti opposti, l’uno negherà
sempre l’altro, non potranno mai patteggiare o scendere a compromessi per una
pacifica convivenza!
E
noi ci illudiamo: se c’è del marcio dove si è fatto credere ci sia del Bene …
prima o poi tutto verrà fuori e si mostrerà per quello che è: inganno, frode,
corruzione… immoralità!
Che
la si voglia far passare come guerra di civiltà o guerra di religione per
addolcire e manipolare il giudizio della Storia è un’ulteriore inganno agli
occhi del mondo.
È
un voler giustificare l’ingiustificabile, è un voler purificare mani che portano
il sangue da tempo, che grondano sangue da ventenni, che usano le armi come un
gioco mentre infieriscono a colpi di macete contro bambini e donne che non
chiedono nulla se non di vivere nel silenzio e nella povertà.
No,
nessuna religione può armare una mano… è contro la sua stessa natura: per
conseguenza logica la religione non ha niente a che fare con la guerra.
Se
la si strumentalizza per giustificare i propri atti, non è la religione ad
essere in causa o ad essere la causa stessa della guerra, ma l’atto, la volontà
e la motivazione di chi la usa per scopi personali e che non si ferma neanche
davanti all’impostura più satanica che ci sia: quella di usare Dio per
distruggere il Suo stesso Nome e le creature che Egli ha creato!
Non
si possono aggettivare le guerre: esse sono solo GUERRE!!!
E
la guerra ha un solo scopo e un solo obiettivo, una sola origine e una sola
causa, tutte le guerre della storia sono accomunate da un denominatore comune che ne delinea perfettamente l’idea, le
cause e le conseguenze, sempre le stesse da sempre: IL MALE!
È
L’AZIONE CONCRETA DEL MALE, COSI’ PERVERSA DA SERVIRSI DEL BENE PER OTTENERE
CIO’ CHE BRAMA: L’AUTODISTRUZIONE DI UN’UMANITA’.
LA
VITTORIA PIU’ TOTALE DEL MALE E' L’AVER PORTATO L’UOMO A STERMINARE SE STESSO.
UNA GUERRA, QUALSIASI GUERRA, IN QUALUNQUE TEMPO… E’
SOLO QUESTO:
LA
MANIFESTAZIONE CONCRETA E ASSOLUTA DELLA VIOLENZA DELL’UOMO CHE LO PORTA AD
UCCIDERE L’ALTRO UOMO!
NON BISOGNA LASCIARSI CONDIZIONARE DAI DISCORSI
GIORNALISTICI O DA QUELLI FATTI NEI SALOTTI TELEVISIVI: LA GUERRA E’ SOLO ESPRESSIONE DEL
MALE.
E PER COMBATTERE IL MALE C’E’ UNA SOLA STRADA!
UNA SOLA!
SOLO UNA!
LA VERITA’!!!

Nessun commento:
Posta un commento