venerdì 4 dicembre 2015


PAGINE DI STORIA
PUO’ MAI FAR MALE LA  VERITA’?

Ascoltando i fatti di queste ultime settimane e leggendo articoli su giornali diversi, me la sono proprio posta questa domanda: 
ma la verità può mai far male?
Se in teoria la risposta è no, nella vita pratica dovremmo dire di sì!
E perché? 
Perché non siamo più abituati alla Verità.
In questi ultimi decenni ci sono state ‘’mezze verità, verità non dette, verità sommerse, verità nascoste, verità uccise, verità violentate, verità frantumate, verità combattute, verità che non sapevano di verità’’… ed ora è il turno della ‘’verità che fa male’’!


E la verità è che... a voler leggere ogni cosa con lo sguardo della Verità, ogni cosa sembra diversa da quella che in realtà appare.
Partiamo da questo articolo di Viviana Mazza , pubblicato ieri, venerdì 4 dicembre 2015, sul Corriere della Sera

‘’Islam apocalittico, è il peggio di Europa’’
di Viviana Mazza
Corriere della Sera, venerdì 4 dicembre 2015

‘’La strage di San Bernardino è terrorismo islamico?
«Sembra chiaramente terrorismo islamico».
Crede che il modo in cui i media raccontano eventi come questo cambi a seconda della religione e dell’etnia delle persone coinvolte?
«I  nostri  media  liberal,  di  sinistra,  tendono  a  presentare  i  casi  di  terrorismo  islamico  negli  Stati  Uniti  come  se fossero tutt’altro. È “rabbia legata al posto di lavoro”, è un caso di follia, e così via. Ma alla fine i fatti vengono a galla».
Lo  storico  liberal  americano  Paul  Berman  autore  di  Idealisti  e  potere  (Baldini  Castoldi  Dalai),  Terrore  e Liberalismo e Sessantotto (Einaudi) — parla al Corriere subito dopo la strage in California. Berman ha criticato in passato alcune posizioni della sinistra sull’Islam radicale giudicandole troppo concilianti. Ma al contempo è severo con i repubblicani che capitalizzano sull’odio per i musulmani.
Che   effetto   avrà   questo   attacco   sulla   coesistenza   tra   i   musulmani   e   il   resto   della   società   americana?
«Questo episodio esige una leadership lucida e coraggiosa da parte dei politici americani e anche dei vertici della comunità musulmana americana. È necessaria una risposta che riconosca il reale pericolo costituito dal movimento islamista  e,  allo  stesso  tempo,  insegni  al  pubblico  a  distinguere  tra  musulmani  estremisti  e  musulmani  contrari all’estremismo. In teoria dovrebbe essere facile. Ma in pratica possiamo aspettarci da una parte appelli demagogici all’intolleranza e dall’altra il diniego della realtà di  chi  non  vuol  vedere  ciò  che  sta  succedendo.  La  situazione  è pessima —per i musulmani americani e per tutti».
Dopo gli attacchi di Parigi, scriveva su «Le Monde» che le scienze sociali non sono in grado di spiegare le cause profonde di questa violenza.
Chi può darci le risposte?
«Dobbiamo  usare  le  scienze  sociali,  ma  non  illuderci  che  povertà,  ineguaglianza,  desertificazione,  esclusione sociale - le numerose “cause profonde” invocate dalle scienze sociali - possano spiegare i movimenti terroristici.
Non spiegheranno mai perché qualcuno voglia farsi filmare mentre decapita persone la cui religione gli è sgradita.
Alla  gente  piace  pensare  che  le  scienze  sociali sappiano  scrutare  nel  cuore  umano.  Dobbiamo  invece  indagare  le ideologie stesse del terrorismo e dell’odio. E proporre delle alternative: è un dovere intellettuale.
Certo, è anche un dovere di polizia e a volte un dovere militare».
Lei ha detto che il terrorismo islamico ha le stesse radici del nazi-fascismo e dello stalinismo. Questa eredità è alla radice della violenza?
«Il   movimento   islamista   è   un   ibrido,   ideologicamente   parlando.   Unisce   ispirazioni   totalitarie   provenienti dall’Europa e una certa interpretazione dell’Islam. Lo Stato Islamico affianca una “lettura” apocalittica dell’Islam con una burocrazia da stato di polizia che ha poco a che fare con le tradizioni ottomane del lontano passato ma deve molto al partito Baath, basato sul modello sovietico. Il concetto islamista della cospirazione demoniaca degli ebrei invece è un’eredità nazista. Insomma, è un’unione infernale tra il peggio dell’Europa e del Medio Oriente».
È possibile una campagna di «disintossicazione ideologica», come lei ha auspicato in passato? Oppure le parole a un certo punto sono inutili?
«L’islamismo nelle sue varie componenti radicali si configura come un movimento totalitario di massa —o forse come due o tre movimenti. Le persone che ne fanno parte devono essere convinte a cambiare idea. Ed è possibile. I movimenti totalitari  di  massa  del  passato hanno  cambiato  rotta.  Abbiamo  un  disperato  bisogno  di incoraggiare  il dialogo.  Ma  è  pur  vero  che  quando  qualcuno  tira  fuori  un  Ak-47  e  comincia  a  sparare,  il  momento  per  una conversazione fruttuosa forse è passato».
Quali responsabilità ha l’Occidente ?
«L’Occidente e specialmente gli Stati Uniti hanno commesso ogni possibile errore, ma poiché gli errori vanno in ogni direzione non è semplice trarne degli insegnamenti. L’intervento in Iraq si è dimostrato disastroso, tranne che in  Kurdistan.  La  decisione  di  non  intervenire  in  Siria  è  stata  un  disastro  persino  peggiore.  Allo  stesso  tempo,  la responsabilità  per  gli  orrori  in  Iraq  e  Siria  ricade  sul  partito  Baath  e  sugli  islamisti  violenti:  movimenti  che competono per il diritto alla tirannia e al massacro».
La Francia oggi sembra più «morbida» su Assad. La priorità è distruggere l’Isis .
«Assad non intende eliminare lo Stato Islamico, per lo meno nel breve periodo. Compra il petrolio da loro, vuole annientare l’opposizione più moderata in modo da far credere al mondo che solo lui
può  combattere  lo  Stato Islamico. Putin fece lo stesso in Cecenia. Sarebbe un errore cascarci».
L’America può affidarsi agli alleati regionali?
«Temo che non succederà molto finché l’America non mostrerà leadership.
O piuttosto, sarà Putin a fare il leader.
Ma Putin non ha un singolo pensiero umanitario in testa’’.

Dopo aver letto questo articolo, la domanda torna:
 ma la Verità dove sta veramente?
Verrebbe da dire : ‘’nel cuore umano’’, ma sarebbe una risposta troppo demagogica in questo momento storico e poco realistica, forse dovremmo cercarla nei fatti… sempre che qualcuno questi fatti ce li racconti in maniera obiettiva e autentica, senza edulcorazioni atipiche quando non vergognose.
Volendo leggere la realtà, dovremmo dire che  ci sono più verità, anche contrastanti fra loro, che certo non ci aiutano molto a chiarire e a comprendere il contesto storico in cui siamo immersi.
Da una parte,  infatti, abbiamo i media che ‘’mediano’’ una verità non sempre realistica, ma spesso di parte e succube di interessi aziendali, politici o prettamente economici; dall’altra parte abbiamo i politici che filtrano le verità che vogliono, come vogliono e quando vogliono, sempre in vista di obiettivi ed interessi personali o tutt’al più nazionalistici; poi ci sono gli storici che fanno una lettura socio-politico-storico alquanto surreale e ribaltano pensieri, azioni e conseguenze sia dei media che dei politici e mostrano una realtà che è come un puzzle o meglio come una ragnatela, tessuta nell’oscurità da tempo e forse neanche tanto nell’oscurità, alcune azioni, militari e non, sono state compiute alla luce del sole e sotto i riflettori del mondo; la novità che ci propongono sta invece nell’unire questi vari ‘’pezzi di realtà occidentale ed orientale’’ e ricavarne uno schema su cui inserire questo e quell’attentato, questa o quella strage, questa o quella azione militare e dare una visione delle cose che è certo sconcertante ma forse non proprio ‘’strana’’, nel senso che se ad ogni azione corrisponde una conseguenza su noi e sugli altri, ecco che le conseguenze delle decisioni prese in questi ultimi 30 anni hanno un peso indiscutibile e non certamente minimali nel momento in cui ci troviamo
 e certamente non estranee ai fatti di questi ultimi giorni.
Alleanze, palesi e non, accordi, visibili e non, minacce e attentati, piccoli e grandi focolai bellici, stragi e movimenti terroristici, anche grandi Unioni storiche ed interventi più o meno condivisi… tante cose sono successe sotto i nostri occhi in questi ultimi decenni, molte sono state sottovalutate o tenute sotto coperta, minimizzate, quasi volutamente ignorate, come se non riguardassero noi, noi tutti occidentali… poi, una mattina, ci si alza… e una strage nel cuore dell’Occidente fa di colpo aprire gli occhi e … si finge di cadere dalle nuvole… oh… guarda un po’ che cosa sta succedendo intorno a noi!?
Stupore, meraviglia, rabbia, sconcerto, paura, terrore, panico, convegni, inni e manifestazioni intercontinentali che rimbalzano da una parte all’altra del pianeta, … decisioni militari… bombardamenti e poi video che provano rapporti illeciti fra Paesi occidentali ed orientali, accuse e restituzioni di accuse… attentati sparsi di qua e di là… e un mondo che resta a guardare senza capire dove e a chi deve guardare e da chi deve guardarsi, di chi ci si può veramente fidare e di chi si deve assolutamente diffidare.
Caos. Caos. Caos.
Un caos su ogni livello: sociale, politico, religioso, militare, economico… umano!
Se è vero che si raccoglie ciò che si semina… allora abbiamo seminato male, ma proprio male in questo ultimo dopoguerra ed adesso non possiamo aspettarci rose e fiori!
Dopo l’ultima guerra mondiale e l’olocausto nazifascista, il mondo sembrava aver ripudiato la guerra, sotterrata l’ascia delle ostilità, ripresa la via del dialogo e della convivenza pacifica al plurale, un’apertura a tutti, una condivisione intercontinentale basata sull’economia e sui diritti umani.
Ma che cosa è successo in realtà?
È successo che i diritti umani hanno un po’ alla volta ceduto il passo all’avanzata prepotente dell’economia, che ha assorbito ogni ambito e ogni interesse nazionale; l’economia ha fatto da padrona e ha coinvolto e condizionato rapporti e alleanze, interessi politici, sociali ed anche religiosi.
Le conseguenze?
Le conseguenze non potevano non essere queste: quelle che ci vengono dette e quelle che tutti sanno ma nessuno dice. Verità che emergono qua e là; discorsi a metà che lasciano ben intendere l’altra metà; richieste, proposte, discorsi, tentativi di camuffare e di stravolgere il senso della realtà… ecco… un ginepraio di interventi non sempre chiari, espliciti e ‘’normali’’.
Ci sembra che ci sia un mondo che si stia muovendo per combattere ‘’il male’’ che insidia i popoli che se ne stanno tranquilli nei loro confini ad inneggiare alla pace e a chiedere giustizia non vendetta… ci sembra… ci voglion fare sembrare… ci viene presentato un mondo unito contro la lotta al terrorismo… ma la verità non è questa!!!
Ci sono poteri ed intenzioni sommerse che scaturiscono da azioni e intrallazzi intrapresi da tempo, che adesso vengono allo scoperto e ci mostrano una ragnatela di contatti e alleanze
 che sono a dir poco esplosive.
Ci meraviglia tutto questo? E perché? 
Perché ci preoccupa così tanto?
Non l’abbiamo forse voluto noi?
Non l’abbiamo forse costruito noi un mondo così?
Le illegalità e le alleanze non le abbiamo forse fatte noi?
Le decisioni e le azioni non le abbiamo forse concretizzate noi?
Perché allora ribaltiamo la storia e la facciamo apparire come un qualcosa che ‘’non ci meritiamo’’ e che ci è piovuta addosso all’improvviso?
Lo si insegna dal primo anno di scuola che ad ogni azione corrisponde una conseguenza… 
e allora?
Se le conseguenze sono queste… non è così difficile capire le azioni che le hanno provocate”
Ed allora perchè si continua a giocare ‘’ai bambini innocenti’’ e a fare come lo struzzo?
Ognuno si assuma le sue responsabilità di fronte al mondo e alla Storia, di fronte alla propria coscienza… se ancora se ne trovasse qualcuna in giro!
Certo, questo non cambierà molto lo stato delle cose, ora molte conseguenze sono inevitabili… ma che ci sia almeno quel senso di onestà storica e di rispetto dell’opinione pubblica che ha diritto alla verità.
Perché la realtà che stiamo vivendo non appartiene solo a chi partecipa ai convegni e agli incontri epocali, planetari o intercontinentali  che dir si voglia… la realtà appartiene a tutti noi, ci siamo tutti dentro, fino in fondo, per questo è necessario conoscere la verità per capire chi è davvero il ‘’nemico’’ da cui guardarsi.
Adesso si additano questi o quelli… si colpevolizzano questi o quelli… in realtà noi non sappiamo davvero che cosa sta succedendo davanti ai nostri occhi e dietro alle nostre spalle.
Tante cose sono successe alle nostre spalle e sono state fatte passare come ‘’inevitabili’’ o come ‘’insignificanti’’… ora l’inevitabile è davvero intorno a noi!
Ciò che sembrava insignificante ha un potere devastante.
Ora… la verità non ha più quella forza che dovrebbe… siamo i figli di una politica internazionale dissennata e capitalizzata, strumentalizzata e disorientata, economizzata… e davanti al potere economico… non ci sono religioni che tengano!
Siamo i figli della Storia che ci siamo costruiti… 
certo non possiamo dire che siamo stati più bravi dei nostri padri.
Proprio no.
Certo non abbiamo imparato molto dal passato! Proprio no!
Abbiamo giocato ‘’alla pace’’… ma alla fine è sempre la guerra che forse ci piace di più!!!
Forse la stravolgente Verità che fa male  è proprio questa!
Sicuramente… c’è da pensarci su!
Ma neanche poi tanto… basta guardarsi intorno soltanto un po’… sì… soltanto un po’…
La guerra è la realtà tanto più evidente e più contestata nella realtà esterna, quanto più invadente e totalizzante nella realtà interna… eppure continuiamo ad ingannare noi stessi, a raccontarci favole… forse la sindrome di Peter Pan è molto più diffusa di quanto si possa pensare… forse dovevamo crescere un pochino di più… e forse dovevamo crescere in un ambito un pochino diverso: la globalizzazione economica ha portato alla desertificazione etica e morale e certamente non devo scusarmi per aver osato pronunciare queste due parole, come si usa fare ultimamente: chi pronuncia la parola ‘’morale’’ deve quasi giustificare l’aver osato dissacrare il mondo della laicità che non vuole dipendere da nessun giudizio morale ed etico né tanto meno religioso; come se la morale fosse contro l’uomo e il suo progresso!
Vecchie remore  che portano a nuovi scontri.
Dove non c’è giustizia, non c’è libertà, dove non c’è morale c’è vanità… la vanità non ha misura… prende ogni cosa e in lei tutto soccombe!
La vanità include in sé tante cose: presunzione, prepotenza, egoismo, arroganza, superbia, orgoglio, individualismo, narcisismo, brama di poteri, delirio di onnipotenza…

Siamo il frutto della vanità del mondo… la Storia l’abbiamo già scritta… ora dobbiamo solo vivercela… ci piaccia o no… e , nel limite del possibile, cercare di cambiarla… in realtà proprio non saprei dire se è troppo tardi per cambiarla… 
temo che forse un po’ lo sia davvero!


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