sabato 26 ottobre 2013


PREFERISCO IL… MARE… NOSTRUM
 
’Mare nostrum’’ è una bella espressione usata per indicare il nostro vecchio caro Mediterraneo, per indicare tutto l’affetto degli Italiani per questo mare che lo circonda come in un abbraccio.

Per l’Italia, il Mediterraneo è un vecchio Amico di famiglia, un amico che partecipa alla vita quotidiana di tante … ma proprie tante famiglie… che succhiano la vita dal suo petto ondoso: dal mare traggono sostentamento e sul mare trascorrono buona parte della loro vita.

Il mare è la loro casa. Il mare è tutto quello che possiedono.

Forse per questo l’Italia ha conservato caramente l’aggettivo ‘’nostrum’’, come lo chiamavano gli antichi Romani che lo percorrevano in lungo e in largo per raggiungere le loro colonie sparse lungo tutte le coste da esso lambite: Africa, Egitto, Libano, Turchia, Grecia, Malta…  altri paesi… altre famiglie che condividono con  gli Italiani la loro amicizia e la loro storia con il Mediterraneo.

Un mare ’nostrum’’ in senso allargato, dunque.

È nostro, cioè, di tutti noi, di tutti i popoli che lo circondano; è un mare che conosce la vita, i sogni, le speranze di tanti popoli che guardano da nord a sud, da est ad ovest… abbracciando con lo sguardo la sua vastità e immaginando altra vita oltre l’orizzonte.

Un mare che parla di libertà, oltre il suo orizzonte si è liberi… dalla schiavitù, dalla guerra, dalla morte…

Popoli interi ripongono la loro fiducia in questo mare e fidandosi di lui lo sfidano su barconi, gommoni,  poco meno che bacinelle … per percorrerlo da costa a costa, per passare dalla morte alla vita.

Così questo mare diventa ancora più ‘’nostro’’; nostro non come qualcosa che ci appartiene, in senso di possesso, ma nostro in senso di condivisione, di colui che prende parte alla nostra Storia e di cui ci fidiamo e a cui ci affidiamo, sì… perché è alla generosità del mare che  tanti immigrati si affidano… più che a quella del mondo.

Loro si fidano del mare, sanno che è un mare ‘’buono’’, che non è contro di loro, ma è con loro, per loro… via di fuga… via di salvezza…; intanto che il mondo sta a guardare e a decidere che cosa si potrebbe o si dovrebbe fare, il Mediterraneo accoglie, accompagna, culla, dondola, asciuga le lacrime delle donne e i pianti di bambini, ascolta i sogni dei giovani, le speranze dei genitori, il bisogno di futuro di intere popolazioni; ascolta le storie di famiglie, i ricordi di chi parte, le solitudini di chi lascia ogni cosa senza nemmeno la certezza di poterle rivedere un giorno.

Il Mediterraneo ha il cuore grande, non  rifiuta niente a nessuno, non si ribella, non fa discriminazioni, non fa demagogia, non è razzista, non chiede spiegazioni, non trattiene e non imprigiona nessuno, è aperto ad ogni speranza, disposto ad aiutare chiunque… è proprio grande il cuore di questo mare nostrum… forse perché, bagnando tante coste, conosce tante realtà che nella loro diversità e vivacità lo animano allegramente e gli danno quella vita che da solo non potrebbe mai darsi.

Il Mediterraneo è un mare vivo per questo è ’il mare nostro’’ , è un grande Amico che non tradisce, che non illude, non inganna… resta fedele al suo stato naturale … proprio come dovrebbe fare ogni buon amico!

Il Mediterraneo è un esempio di civiltà… quella civiltà che il mondo ostenta, ma che in realtà non possiede ancora e che fa così fatica a realizzare con i fatti, a passare, cioè, dalle ideologie ai fatti… il mondo non ha ancora il cuore grande come quello del mare; il mondo pensa, discute, argomenta, propone, guarda… ma non comprende, non accoglie, non ascolta, discrimina… ; certo… il mondo ha le sue leggi, i suoi spartiacque, i suoi tempi, i suoi spazi… il mondo ragiona per segmenti … il mare, invece, è uno solo, un tutt’uno, anche se gli uomini lo dividono in fette di appartenenza, per un bisogno tutto umano di possedere qualcosa, di appropriarsi di ciò che gli viene dato gratuitamente.

A voler esser sincera… io preferisco il mare… al mondo; preferisco la legge del mare a quella degli uomini… perché il mare chiede il passaporto a chi percorre le sue vie, ma solo per conoscerlo meglio… non certo per stabilire se ha diritto di vivere o meno!

Sì… preferisco il mare nostrum… lui sì che conosce il significato del termine ‘’accoglienza’’, lui è amico di tanti popoli e sa che tanti  popoli… in realtà sono Uno solo!

Quell’accezione ‘’nostrum’’ non indica un’idea di possesso, di singola appartenenza, ma è un nostro al plurale, ‘nostro’’ cioè di tutti, di tutti i popoli che lo coronano, che lo contengono, che lo  amano; un nostro che esprime tutta la sua pluralità…  in netto contrasto alle singolarità espresse dall’io umano che tanta fatica fa a vivere in sintonia con quel tu che è un tu solo perché  c’è un io dall’altra parte; un tu che, pur nella sua singolarità, esprime una relazione necessaria: il TU con l’IO diventa NOI… quindi NOSTRUM.

Il mare è, di per sé, relazione, perché unisce da sponda a sponda … il mondo, invece, nato come relazione, ha posto confini che ostacolano il suo bisogno naturale di libertà e di relazione ovvero la libera relazione che porta a costruire quel nostrum indissolubile, che unisce, non divide … che crea un’armonia perfetta, perché è legge naturale, fra cuori imperfetti… perché umani!

Il Male non viene dal mare che, se pure è costretto a diventare tomba per tanti, non ha certo la responsabilità della loro morte…  è la mano dell’uomo che spara, rovescia, incendia… è la volontà dell’uomo ad uccidere suo fratello… non certo quella del mare che … suo malgrado… da luogo di vita … è costretto a diventare … luogo di morte e da Amico è costretto a diventare Nemico dell’ uomo che ama!

Non è il mare ad uccidere… ma chi si serve del mare… per uccidere chi osa coltivare una speranza, un desiderio di futuro… il bisogno di vivere!
Il Mare sa amare.
L'uomo... ancora no!
Il Mare...  nella sua inconsapevolezza... usa il cuore!
L' uomo... nella sua incoscienza... annega il suo cuore!

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