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| PREFERISCO IL… MARE… NOSTRUM |
‘’Mare nostrum’’ è una bella espressione
usata per indicare il nostro vecchio caro Mediterraneo,
per indicare tutto l’affetto degli Italiani per questo mare che lo circonda
come in un abbraccio.
Per
l’Italia, il Mediterraneo è un vecchio Amico
di famiglia, un amico che
partecipa alla vita quotidiana di tante … ma proprie tante famiglie… che
succhiano la vita dal suo petto ondoso: dal mare traggono sostentamento e sul
mare trascorrono buona parte della loro vita.
Il
mare è la loro casa. Il mare è tutto quello che possiedono.
Forse
per questo l’Italia ha conservato caramente l’aggettivo ‘’nostrum’’, come lo chiamavano gli antichi Romani che lo percorrevano
in lungo e in largo per raggiungere le loro colonie sparse lungo tutte le coste
da esso lambite: Africa, Egitto, Libano, Turchia, Grecia, Malta… altri paesi… altre famiglie che condividono
con gli Italiani la loro amicizia e la
loro storia con il Mediterraneo.
Un
mare ‘’nostrum’’ in senso allargato,
dunque.
È
nostro, cioè, di tutti noi, di tutti
i popoli che lo circondano; è un mare che conosce la vita, i sogni, le speranze
di tanti popoli che guardano da nord a sud, da est ad ovest… abbracciando con
lo sguardo la sua vastità e immaginando altra vita oltre l’orizzonte.
Un
mare che parla di libertà, oltre il suo orizzonte si è liberi… dalla schiavitù,
dalla guerra, dalla morte…
Popoli
interi ripongono la loro fiducia in questo mare e fidandosi di lui lo sfidano
su barconi, gommoni, poco meno che
bacinelle … per percorrerlo da costa a costa, per passare dalla morte alla
vita.
Così
questo mare diventa ancora più ‘’nostro’’; nostro non come qualcosa che ci appartiene, in senso di possesso, ma nostro in senso di condivisione, di colui che prende parte alla nostra Storia e di cui ci fidiamo e a cui ci
affidiamo, sì… perché è alla generosità del mare che tanti immigrati si affidano… più che a quella
del mondo.
Loro
si fidano del mare, sanno che è un mare ‘’buono’’,
che non è contro di loro, ma è con loro, per loro… via di fuga… via di salvezza…;
intanto che il mondo sta a guardare e a decidere che cosa si potrebbe o si
dovrebbe fare, il Mediterraneo accoglie, accompagna, culla, dondola, asciuga le
lacrime delle donne e i pianti di bambini, ascolta i sogni dei giovani, le
speranze dei genitori, il bisogno di futuro di intere popolazioni; ascolta le
storie di famiglie, i ricordi di chi parte, le solitudini di chi lascia ogni
cosa senza nemmeno la certezza di poterle rivedere un giorno.
Il
Mediterraneo ha il cuore grande, non
rifiuta niente a nessuno, non si ribella, non fa discriminazioni, non fa
demagogia, non è razzista, non chiede spiegazioni, non trattiene e non
imprigiona nessuno, è aperto ad ogni speranza, disposto ad aiutare chiunque… è
proprio grande il cuore di questo mare nostrum… forse perché, bagnando
tante coste, conosce tante realtà che nella loro diversità e vivacità lo
animano allegramente e gli danno quella vita che da solo non potrebbe mai
darsi.
Il
Mediterraneo è un mare vivo per questo è ‘’il
mare nostro’’ , è un grande Amico
che non tradisce, che non illude, non inganna… resta fedele al suo stato
naturale … proprio come dovrebbe fare ogni buon amico!
Il
Mediterraneo è un esempio di civiltà… quella civiltà che il mondo ostenta, ma
che in realtà non possiede ancora e che fa così fatica a realizzare con i fatti,
a passare, cioè, dalle ideologie ai fatti… il mondo non ha ancora il cuore
grande come quello del mare; il mondo pensa, discute, argomenta, propone,
guarda… ma non comprende, non accoglie, non ascolta, discrimina… ; certo… il
mondo ha le sue leggi, i suoi spartiacque, i suoi tempi, i suoi spazi… il mondo
ragiona per segmenti … il mare, invece, è uno solo, un tutt’uno, anche se gli
uomini lo dividono in fette di appartenenza, per un bisogno tutto umano di
possedere qualcosa, di appropriarsi di ciò che gli viene dato gratuitamente.
A
voler esser sincera… io preferisco il mare… al mondo; preferisco la legge del
mare a quella degli uomini… perché il mare chiede il passaporto a chi percorre
le sue vie, ma solo per conoscerlo meglio… non certo per stabilire se ha
diritto di vivere o meno!
Sì…
preferisco il mare nostrum… lui sì che conosce il significato del termine ‘’accoglienza’’,
lui è amico di tanti popoli e sa che
tanti popoli… in realtà sono Uno solo!
Quell’accezione
‘’nostrum’’
non indica un’idea di possesso, di singola appartenenza, ma è un nostro
al plurale, ‘’nostro’’ cioè di tutti, di tutti i popoli che lo coronano, che
lo contengono, che lo amano; un nostro che esprime tutta la sua
pluralità… in netto contrasto alle singolarità espresse dall’io
umano che tanta fatica fa a vivere in sintonia con quel tu che è un tu solo perché c’è un io
dall’altra parte; un tu che, pur
nella sua singolarità, esprime una relazione necessaria: il TU con l’IO diventa
NOI… quindi NOSTRUM.
Il
mare è, di per sé, relazione, perché
unisce da sponda a sponda … il mondo, invece, nato come relazione, ha posto
confini che ostacolano il suo bisogno naturale di libertà e di relazione ovvero
la libera relazione che porta a costruire quel nostrum indissolubile, che unisce, non divide … che crea un’armonia
perfetta, perché è legge naturale, fra cuori imperfetti… perché umani!
Il
Male non viene dal mare che, se pure
è costretto a diventare tomba per tanti, non ha certo la responsabilità della
loro morte… è la mano dell’uomo che
spara, rovescia, incendia… è la volontà dell’uomo ad uccidere suo fratello… non
certo quella del mare che … suo malgrado… da luogo di vita … è costretto a
diventare … luogo di morte e da Amico
è costretto a diventare Nemico dell’
uomo che ama!
Non
è il mare ad uccidere… ma chi si serve del mare… per uccidere chi osa coltivare
una speranza, un desiderio di futuro… il bisogno di vivere!
Il Mare sa amare.
L'uomo... ancora no!
Il Mare... nella sua inconsapevolezza... usa il cuore!
L' uomo... nella sua incoscienza... annega il suo cuore!
Il Mare sa amare.
L'uomo... ancora no!
Il Mare... nella sua inconsapevolezza... usa il cuore!
L' uomo... nella sua incoscienza... annega il suo cuore!

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