lunedì 13 gennaio 2014



UNA VOCE FUORI DAL CORO
... e la voce fuori dal coro è quella alta e decisa di papa Francesco che sta mettendo il mondo di fronte ai suoi orrori, che sta richiamando con forza l’ Umanità alle responsabilità che le sono proprie, che sta scuotendo, con la semplicità e la sincerità delle sue parole, ogni coscienza intorpidita, narcotizzata dall’egoismo e dalla  prepotenza, addormentata sui cumuli di stragi, di violenze, di abusi che pure il mondo conosce, ma che nessuno ha il coraggio di combattere con i fatti e non solo con le parole.
Gli orrori di cui il papa parla, come l’aborto, i bambini soldato, le guerre tribali, le dittature, la tratta degli esseri umani, gli stupri, le violenze delle organizzazioni criminali… non sono tabù, sono sotto gli occhi di tutti, ma ecco… il problema vero è proprio questo: GUARDIAMO MA NON VEDIAMO!
Guardiamo con gli occhi  quello che c’è davanti a noi e poi distogliamo subito lo sguardo per non vedere, per ignorare quella realtà, per continuare a sonnecchiare presunti giorni tranquilli, presunti perché non si può dormire sogni tranquilli e restare indifferenti davanti agli errori e agli orrori umanitari.
Chi riesce a farlo, forse dovrebbe chiedersi a quale specie  appartiene: se a quella umana o ad altra specie tutta da specificare!
Riporto per intero il discorso odierno del papa al Corpo Diplomatico… un sorso d’acqua fresca nell’arsura del ciarlare globale!
 
  "Israele e Palestina assumano scelte coraggiose per la pace"

Il Papa: orrore per l'aborto e i bambini soldato

Negoziati tra israeliani e palestinesi e la speranza che la conferenza "Ginevra 2" ponga fine al conflitto in Siria. Sono alcuni dei temi toccati dal Pontefice durante il discorso al Corpo Diplomatico, ricevuto oggi per il tradizionale scambio degli auguri di inizio anno

                                                                                                       13 gennaio 2014
Papa Francesco
"Desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini che non potranno mai vedere la luce, vittime dell'aborto", o "quelli che vengono utilizzati come soldati, oggetti di mercato nella "tremenda schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani", un delitto dice contro l'umanità.  Così il Papa in un passaggio  del suo discorso al Corpo Diplomatico, ricevuto oggi per il tradizionale scambio degli auguri di inizio anno


Il negoziato tra israeliani e palestinesi
"È positivo che siano ripresi i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi" dice Papa Francesco. "Servono decisioni coraggiose per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente".

La speranza di "Ginevra 2"
Al centro del discorso anche la situazione in Siria e il rispetto dei diritti dei civili inermi. "Non cesso di sperare che il conflitto termini" poi il Pontefice si è rivolto ai diplomatici "Attraverso di voi ringrazio di vero cuore quanti nei vostri Paesi, Autorità pubbliche e persone di buona volontà si sono associati a tale iniziativa. Occorre ora una rinnovata volontà politica comune per porre fine al conflitto. In tale prospettiva, auspico che la Conferenza Ginevra 2, convocata per il 22 gennaio, segni l'inizio del desiderato cammino di pacificazione".

Impegno internazionale nei conflitti in Africa
Il pensiero del Papa è andato alla Repubblica Centroafricana, "dove la popolazione soffre a causa delle tensioni che il Paese attraversa e che hanno seminato a più riprese distruzione e morte". "Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e per i numerosi sfollati, costretti a vivere in condizioni di indigenza, auspico che l'interessamento della Comunità internazionale contribuisca a far cessare le violenze, a ripristinare lo stato di diritto e a garantire l'accesso degli aiuti umanitari anche alle zone più remote del Paese". 

Disinteresse verso Lampedusa
"È  ancora viva nella mia memoria la breve visita che ho compiuto a Lampedusa - ha ricordato Papa Francesco ai diplomatici- purtroppo vi è una generale indifferenza davanti a simili tragedie, che è un segnale drammatico della perdita di quel ''senso della responsabilità fraterna'', su cui si basa ogni ''società civile". E si augura che il popolo italiano ritrovi il suo "encomiabile impegno di solidarietà verso i più deboli".

Investire sui giovani
Il Pontefice parla anche della situazione italiana, della necessità di investire sui giovani "con iniziative adeguate che li aiutino a trovare lavoro e a fondare un focolare domestico" e un monito "Non bisogna spegnere il loro entusiasmo!".

Politiche per la famiglia
"Si rendono necessarie - l'appello del Papa alle istituzioni- politiche appropriate che sostengano, favoriscano e consolidino la famiglia. Aumentano il numero delle famiglie divise e lacerate, non solo per la fragile coscienza del senso di appartenenza che contraddistingue il mondo attuale, ma anche per le condizioni difficili in cui molte di esse sono costrette a vivere, fino al punto di mancare degli stessi mezzi di sussistenza".

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