PROFUGHI,
OLTRE 500 INCARCERATI IN EGITTO
Il caos
libico sposta le rotte verso est, fermati siriani ed eritrei: 3 morti
Erano appena salpati da un porto
non lontano dal delta del Nilo. Già pregustavano l’arrivo in Italia. Sono
finiti in una prigione egiziana e nessuno sa cosa sarà di loro. È la sorte
toccata ad almeno 500 profughi siriani, eritrei e somali, arrestati dalle autorità del Cairo mentre tentavano la
traversata nel Mediterraneo.
Scappare dall’Isis in Libia. È
questo il nuovo pericolo che corrono i profughi.
Un rischio che neanche i
trafficanti possono più permettersi.
Perciò i più remoti porti egiziani
stanno tornando ad assumere un ruolo chiave nei flussi dell’emigrazione verso Europa.
Se la Libia è l’inferno dei diritti umani, l’Egitto non è il paradiso. La marina
egiziana che ha sparato contro il barcone che trasportava 220 persone, in
maggioranza siriani, ne è la riprova. Della carovana di fuggiaschi si hanno
notizie frammentarie. Si sa che sono partiti dai campi profughi di Giordania e Libia. ‘’Hanno pagato 2.500 dollari, poi
attraverso il valico di Rafah, in Israele – racconta dalla Germania il marito
di una arrestata con i figli piccoli – hanno raggiunto un porto vicino Alessandria.
Poche ore dopo avermi avvertito della partenza mi hanno chiamato per dirmi che
li stavano arrestando’’. Da allora nessuna notizia diretta. La speranza è che
almeno lui possa tentare il ricongiungendo familiare in Germania. Ma che ne
sarà di tutti gli altri?
Non è toccata una sorte migliore
neanche al gruppo di eritrei, somali e sudanesi che hanno seguito la rotta
terrestre da Khartoum, la capitale del Sudan, al delta del Nilo, nei villaggi
tra Damietta ed Alessandria. Questi ultimi hanno pagato tra i 1500 e i 2000
dollari. E anche di loro non si hanno più notizie ufficiali. Organizzazioni non
governative e agenzie Onu, come l’Acnur, stanno pressando Il Cairo per avere
accesso ai migranti e procedere alla loro scarcerazione. Tra essi un gruppo di
70 eritrei, di cui 20 trasferiti in alcuni centri detenzioni nel distretto del Cairo.
Nelle ultime settimane si sono ripetuti sbarchi in Italia da mezzi salpati in Egitto.
In totale 2800 persone (contro i 30mila partiti dalla Libia) che fanno del
paese dei faraoni la seconda marineria dei trafficanti di uomini. Con
numeri ancora più rilevanti, se si considerano alcuni recenti sbarchi avvenuti in Grecia. Una tendenza in
crescita, segnalata nei giorni scorsi da Fabrice Leggeri, capo dell’agenzia
europea Frontex. Episodi che di fatto rischiano di far invecchiare i propositi
dell’Ue, con l’intervento delle forze armate autorizzate solo per Libia, quando
oramai i trafficanti si stanno spostando in paesi come l’Egitto su cui
Bruxelles può usare solo armi diplomatiche. Intanto altri 230 migranti, a bordo
di due gommoni, sono stati soccorsi dai mezzi della guardia di finanza a nord
della Libia, circa 140 miglia a sud est di Lampedusa, mentre in serata diverse
segnalazioni di barconi diretti verso la Grecia sono state raccolte dalla
autorità di Atene. (da AVVENIRE del 3.6.15)
PAKISTAN,
BLASFEMIA:
‘’MODIFICARE LA LEGGE SARA’ MOLTO DIFFICILE’’
Il Pakistan potrà correggere gli
abusi della legge contro la blasfemia ‘’ solo se il governo avrà l’appoggio
delle forze armate e dei partiti religiosi in parlamento. È un tema che
richiede una forte modalità politica unitaria. Sarà difficile. Il ministro
Shabbaz Bhatti ha pagato con la vita il suo tentativo’’.
… Bisogna ricordare che nel
tentativo di cambiare tale legge, è stato ucciso, oltre al ministro citato,
anche il governatore del Punjab, S. T., diversi parlamentari sono stati
minacciati di morte… senza dimenticare che ‘’sono
state più di mille le condanne in 25 anni e dal ’90 a oggi 52 le vittime di
esecuzioni extragiudiziali…’’
‘’Ma oggi la libertà religiosa non è avvertita come una priorità –
commenta Eugenia R. – anche se è uno
scandalo smisurato: un cristiano muore ogni 3 o 5 minuti’’. (di Luca
L. , Avvenire del 29.5.15)
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Questi due articoli apparentemente così
diversi parlano della stessa cosa: di una Storia scandalosa che scrive una
pagina dopo l’altra non con l’inchiostro ma con il sangue di migliaia e
migliaia di innocenti… sotto gli occhi di un’intera Umanità… che legge e passa avanti…
sembra di sentir Virgilio a Dante ‘’Guarda
e passa e di lor non ti curare’’.
Se questo consiglio aveva senso nel
contesto infernale in cui i due si trovavano, non solo non ha senso oggi questa
frase, ma diventa disumano applicare questo invito ad argomenti di tale gravità
quali quelli che riguardano la vita e la morte di tanti innocenti.
Noi invece abbiamo preso alla
lettera Virgilio e non facciamo nessuna fatica ad applicarla nella realtà:
ecco, leggiamo l’articolo, spendiamo quei due minuti per leggerlo, ci sembra
già di aver fatto tutto il nostro dovere nel leggere quello che capita ad altri
esseri umani, dopodichè se ne fa combustile per il camino.
Nessuna indignazione, nessuna
emozione, nessuna commozione.
Indifferenza.
Indifferenza davanti al ‘’traffico
di essere umani’’.
Indifferenza davanti alla morte per
motivi religiosi di altri ‘’esseri umani’’.
Indifferenza davanti alle
ingiustizie che massacrano esseri umani innocenti.
Indifferenza.
Spallucce.
Uno stile di vita, il nostro,
talmente alleggerito al punto che non sentiamo più neanche il peso della
complicità del silenzio.
Non possiamo tacere. Non dobbiamo
tacere.
Eppure lo facciamo!!!
La complicità del silenzio fa un
rumore terribile, urla al cielo, rimbomba da una parte all’altra della Terra…
ha il peso del piombo fuso!
Ma noi non avvertiamo né pesi né rumori.
Noi continuiamo a parlare e a fare
battute su questo e su quello, continuiamo a voltare la testa a destra e a
sinistra, a chiudere gli occhi davanti a ciò che non ci riguarda direttamente…
siamo abituati a contare i numeri e ci dimentichiamo che ad ogni numero
corrisponde una persona simile a noi in tutto e per tutto.
Una dimenticanza non di poco conto.
Una dimenticanza che diventa
colpevolezza.
Se non proviamo orrore di fronte ai
traffici umani, di fronte alla legge che uccide innocenti, di fronte alle
ingiustizie che fanno stragi nelle chiese, sulle spiagge, ai mercati cittadini…
se non proviamo orrore, ripugnanza, quel tormento interiore che ti interpella
sulla mancanza di quel senso umanitario che percorre le strade del mondo… c’è da preoccuparsi, c’è da preoccuparsi
seriamente: chi usa la violenza e il terrore
nei confronti del fratello ha fatto una sua scelta di vita, agisce
consapevolmente; chi non prova disgusto per le violenze compiute da altri, non
fa neanche una scelta di vita, perché non è sfiorato dal problema, non lo tocca
affatto, gli scivola addosso, se lo scuote da dosso con un colpettino dell’indice
e si libera dell’intoppo.
È vero che ‘’il cuore ha le sue ragioni che la Ragione non conosce’’, ma è anche
vero che mai come in questi nostri tempi la scissione tra l’uno e l’altro ha
raggiunto l’apice.
In questi giorni si alternano i
documentari che ci parlano del ‘’fratello gemello’’ del nostro pianeta scoperto
dal telescopio spaziale Kepler della NASA, ciò ci
riempie di stupore e di entusiasmo, si aprono nuovi orizzonti, nuovi scenari,
si fanno nuove ipotesi, ci sentiamo interpellati: e se ci fosse davvero vita
nello Spazio?
La sfida, la colpa, il peccato
imperdonabile del Terzo millennio si chiama: indifferenza, superficialità, distanza fra noi e gli altri, una distanza
tanto profonda che nemmeno una sonda così sensibile come quella che gira
intorno a Plutone può raggiungere… nemmeno una sonda simile può fotografare il
vuoto assoluto, ‘’ il buco nero’’ che riempie il nostro cuore.
La Ragione vola alta, vola lontano,
cerca orbite nuove… conquista lo Spazio…
Il cuore dorme sonni profondi, è
sotterrato in buche profonde che gli nascondono la vista degli orrori del
mondo.
Mai come oggi l’uomo è diviso in se
stesso in maniera così pericolosa: il cuore e la ragione non si toccano più,
non si contagiano più, non si conoscono più, vivono vite parallele, cercano
orbite diverse: la ragione è schizzata oltre la galassia, il cuore non sa
sollevarsi dal fango dove è precipitato.
L’uomo diviso in se stesso è capace
delle più indicibili atrocità… la cronaca, la storia ce ne dà atto ogni giorno…
già la Storia…
Stiamo scrivendo pagine di Storia
orrende… l’orrore più grande è che ci ridiamo sopra, che giriamo lo sguardo,
che voltiamo pagina senza provare quel brivido che fa accapponare la pelle di
fronte alle parole: traffico di esseri
umani… vittime di esecuzioni illegittime, cristiani uccisi perché amano la
pace!
’’Abbiamo perso il dono delle lacrime’’ dice papa Francesco.
Una perdita imperdonabile!
Il mondo assiste impassibile di
fronte alla mattanza dei profughi!
Come è possibile? Com’è che siamo
giunti a questo?
Com’è che siamo diventati così?
Ho paura di questa risposta!
Cosa significa oggi per noi ‘’Essere
uomini’’?
Ecco, cominciamo da qui… cominciano
da questa domanda: vale ancora la vita oggi? E se vale… quanto vale? Per chi vale? Perchè vale?
Ecco... cominciamo da qui... da queste dolorose risposte…!
Anzi… cominciamo da quel dolore che
non sappiamo provare più!

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