sabato 1 agosto 2015



IL PIANTO DEL MARE

Aveva tanta vita da vivere
Aveva tanti sogni da sognare
Aveva tanti amici da incontrare
Aveva tante cose da imparare
Aveva tanti abbracci da dare
Aveva tanti giorni da colorare
Aveva tanta strada da fare
Aveva tanti giochi da giocare
Aveva tanti sorrisi da regalare
Aveva un solo zainetto
con le sue medicine
e le sue timide speranze…
aveva solo 11 anni
quando la mano feroce dell’uomo
le ha negato il cammino,
commossi, i pesci del mare
ne hanno raccolto il destino!

Il pianto del mare  è un uragano tempestoso
che più non agita il cuore dell’uomo,
dimenticato egli ha 
il senso dell’ umana pietà ;
 non di vendetta, ma di giustizia bisognoso,
in questo mondo,  in cui tutto cala a fondo,
anche l’innocenza diventa peccato
e si muore così… per umana crudeltà!


Malata di diabete, muore a 11 anni nella traversata per arrivare in Italia:
scafisti le buttano l’insulina in mare

Una giovane migrante siriana è morta durante il viaggio verso le nostre coste italiane.

A 11 anni, malata di diabete, si era imbarcata con il padre e le sorelle su un barcone diretto verso le coste italiane. Erano 320, pressati come sardine. Gli organizzatori del viaggio hanno pensato di fare posto buttando in mare alla rinfusa un po’ di bagagli, compreso lo zainetto in cui c’erano le fiale di insulina che sarebbero servite alla bimba durante la traversata. Senza il farmaco la piccola è entrata in coma diabetico e non c’è stato nulla da fare.

Cadavere abbandonato in mare

Il padre, un siriano di 48 anni, davanti al corpo senza vita della figlia, ha chiamato al telefono l’Imam affinché le porgesse l’estremo saluto recitando una preghiera. Poi ha dovuto abbandonare il cadavere in mare, trasportato dalle correnti del canale di Sicilia, mentre la barca continuava la sua rotta verso la costa siracusana. Approdato in Sicilia da qualche giorno, l’uomo è scoppiato in lacrime e ha raccontato tutto al sostituto commissario di Siracusa Carlo Parini, che coordina il gruppo interforze di contrasto all’immigrazione presso la procura locale. Ha spiegato al poliziotto di essersi opposto con tutte le sue forze per riavere dagli scafisti egiziani quello zainetto che era stato strappato dalle mani della bimba; ma inutilmente. Ha sperato che il viaggio in mare durasse poco, ma la figlia non ha resistito.
Il genitore, in fuga dalla guerra, ha una laurea in Economia. Di tutto quello che aveva con sé è riuscito a conservare il passaporto, sperando che gli sia utile per potere raggiungere la Germania, dove desidera andare, sempre che gli sia ancora rimasto qualche desiderio dopo quanto è accaduto sotto i suoi occhi solo qualche giorno fa. Il barcone in cui erano stipate le 320 persone era partito dall’Egitto, dove i migranti in attesa di imbarcarsi hanno aspettato per sette giorni che arrivasse il loro turno. Nel Canale di Sicilia la carretta è stata avvistata da un mercantile in transito, ma quando era già troppo tardi per soccorrere la bimba, già morta e abbandonata nelle acque del Mediterraneo.


Nessun commento:

Posta un commento