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GUERRA IN SIRIA. UNICEF: "AD ALEPPO QUASI 100 BIMBI UCCISI".
Pubblicato:
29/09/2016
La strage silente continua, lasciando sul campo di battaglia il corpi
senza vita di quasi 100 bambini. Secondo l'Unicef, da venerdì scorso, ad Aleppo
Orientale almeno 96 bambini sono stati uccisi e 223 sono stati feriti. "I
bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo", ha dichiarato Justin
Forsyth
vice direttore generale dell'Unicef.
"Non ci sono parole per
descrivere le sofferenze che questi bambini stanno vivendo", ha aggiunto.
In Siria, fra continui bombardamenti (che generano tensioni fra Usa e
Russia), la situazione sta vivendo un escalation di morte e terrore. Il sistema
sanitario ad Aleppo Orientale è al collasso, sono rimasti circa 30 medici, ci
sono pochissime attrezzature o medicine d'emergenza per curare i feriti, mentre
cresce il numero di casi di traumi. Un medico sul campo ha detto all'Unicef che
i bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati
morire perché le scorte sono poche e limitate. "Niente può giustificare un
tale violenza sui bambini e una tale non curanza del valore della vita umana.
La sofferenza, e il suo impatto sui bambini, è sicuramente la cosa peggiore che
abbiamo visto",
conclude l'Unicef.
Il Papa non sta a guardare e si affretta a chiedere ulteriori sforzi
per la pace. "Al di là dei necessari aiuti umanitari, ciò che oggi i
nostri fratelli e sorelle della Siria e dell'Iraq desiderano più di tutto è la
pace. Non mi stanco perciò di chiedere alla comunità internazionale maggiori e
rinnovati sforzi per giungere alla pace in tutto il Medio Oriente e di
chiedergli di non guardare dall'altra parte" ha detto Papa Francesco che
ringrazia e incoraggia "le istanze internazionali, in particolare le
Nazioni Unite, per il lavoro di sostegno e di mediazione presso i diversi
Governi, affinché si concordi la fine del conflitto e si ponga finalmente al
primo posto il bene delle popolazioni inermi. È una strada che dobbiamo
percorrere insieme con pazienza e perseveranza, ma anche con urgenza, e la
Chiesa non mancherà di continuare a dare il suo contributo".
Usa e Russia però non sembrano trovare il quadrato sulla questione. Le
recenti dichiarazioni di Washington sulla Siria sono "uno sfogo
emotivo" ha affermato il vice ministro degli Esteri russo, Serghiei
Riabkov riferendosi all'idea Usa di tagliare i ponti con la Russia finchè non
cesseranno i bombardamenti. "Ieri - ha detto Riabkov - un certo sfogo
emotivo è avvenuto lì, tra l'impreparazione dell'amministrazione Obama di
rispettare la propria parte degli accordi". Gli Usa, tramite il segretario
di Stato John Kerry avevano minacciato di interrompere i contatti con Mosca
sulla Siria se non si fermeranno i bombardamenti su Aleppo, ventilando la
possibilità di "opzioni non diplomatiche".
Pronta la risposta della Russia. "Non possiamo descriverle che come
un sostegno de facto ai terroristi da parte dell'attuale amministrazione
Usa" ribadisce Riabkov, citato da Interfax. "I gruppi estremisti
continueranno a sfruttare i vuoti che ci sono lì in Siria per espandere le loro
operazioni, che potrebbero includere attacchi contro gli interessi russi, e
forse persino contro città russe". "Purtroppo - ha proseguito Riabkov
- i mancati progressi nella messa in atto degli impegni sulla separazione
dell'opposizione "moderata" da Al-Nusra che si sono assunti gli Usa
porta al blocco di tutto il complesso di misure concordato dal gruppo di
sostegno nell'ambito della risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla
Siria".
Sulla vicenda è intervenuta anche la Mogherini.
"Aleppo sta bruciando e il nostro lavoro, a volte silenzioso in queste
ore, è volto a cercare di fare di tutto affinché questo termini e le vite umane
siano salvate. Stiamo lavorando a nuove idee sul piano del negoziato politico,
ma non è questo il momento di parlarne" ha detto l'Alto rappresentante Ue
Federica Mogherini a chi chiede se si pensi a sanzioni per Mosca. "Ho
parlato questa notte di possibili misure che l'Ue può prendere con Staffan de
Mistura e con gli Stati membri", e a New York con Ban Ki-moon, aggiunge.
"Ad Aleppo non si muore da oggi. E' un calvario disumano che dura
da 6 anni, dove sono morti bambini innocenti nell'indifferenza mondiale".
Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia.
"Inutile girarci troppo intorno. Le Nazioni Unite hanno smesso di
contare i bambini morti in Siria nel 2013, quando erano circa 11 mila. Ora si
teme che le vittime minori si siano almeno quintuplicate rispetto ad allora ed
anche se non ci sono dati certi sono certamente cifre da genocidio",
conclude Iacomini
(da http://www.huffingtonpost.it)
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Bambini intrappolati in un incubo.
Violenza sui bambini.
Noncuranza del valore della vita umana.
L'indifferenza mondiale.
11mila bambini uccisi fino al 2013.
Ora le vittime sono quintuplicate.
Cifre da genocidio
Ho estrapolato alcune
espressioni da questo articolo scritto appena due giorni fa, perchè delimitano
perfettamente e tragicamente i confini della realtà di oggi, la fotografano con
cruda chiarezza, più realisticamente di una fotografia vera e propria.
Dire solo che è
un'amara realtà quella che stiamo vivendo, è dire poco, perchè è un'amarezza
scandalosa, uno squallore non commentabile; la cosa più grave è sempre la
stessa: tutti sanno, tutti vedono, tutti contano i morti per anni, ma mai
niente si muove o si fa per impedire il genocidio... poi, dopo anni di
bombardamento e di incubi, qualcuno porta a galla il problema e tutti sembrano
scendere dalle nuvole e gridano alla strage umanitaria, ai bambini uccisi, agli
ospedali devastati; le grandi Potenze sembra essersi svegliate dal lungo sonno
e tirate in ballo di prima mattina organizzano colazioni di lavoro, incontri
diplomatici a pranzo e tra una briscola e un tre-sette arrivano a sera
concordando una tregua di una settimana, sufficiente appena a recuperare i
morti, prima che l'efferatezza della guerra riprenda più violenta di prima e
come se la tregua non ci fosse mai stata.
Non c'è pace,
sottolinea a gran voce il papa dall'alto della sua finestra ogni domenica, la
pace è la cosa di cui più c'è bisogno in questo momento...
ma la pace non c'è!
ma la pace non c'è!
Cioè... la pace non
c'è perchè non la vuole nessuno!
Ci sono gli interessi
... economici, politici, militari, finanziari... interessi di ogni genere
tranne quello per la vita umana e per la pace!
Già... tranne quello
per la vita umana e per la pace!
Chissà perchè!?
Forse perchè la vita
umana è diventata funzionale a tutti gli altri interessi e non viceversa, cioè
non gli interessi al servizio dell'uomo ma è l'uomo al servizio di tutti gli
altri interessi.
Un ribaltamento di
non poco conto.
Un cambio di logica
pericolosissimo, perchè porta a drammi come questo, dove il dramma non è solo
la guerra, la morte di migliaia di innocenti, gli incubi e i traumi di chi
riesce a sopravvivere, ma il dramma vero è quell'indifferenza umana che uccide
più dei fucili e dei cannoni, perchè lascia che i fucili e i cannoni uccidano
bambini, malati, donne incinte... innocenti: il vero dramma è l'uomo che
dimentica se stesso, che lascia che si uccidano suoi simili e si gira
dall'altra parte, fingendo di non capire, perchè capire significherebbe
intervenire e non potendo intervenire senza mettere a rischio i suoi interessi
economici e politici, il cui valore
supera di gran lunga quello della vita umana, preferisce ignorare... lasciar
che sia...
che sia... la guerra!!!
che sia... la guerra!!!
Quando l'uomo non
tutela più se stesso, ma solo i suoi interessi economici, allora non esistono
più nè tregue nè possibilità di pace...
esiste il nulla, il vuoto in cui l'uomo è drammaticamente precipitato!
Quando la pace è un
ostacolo al guadagno, allora vuol dire che il limite tra ciò che è bene e ciò
che è male è stato tragicamente oltrepassato!

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