giovedì 27 febbraio 2014

LA SPERANZA E’ UN SORRISO

Seduta sul marciapiede,
all’ uscita del supermercato,
una ragazza vestita di stracci,
guardava, sognante,
la gente che, spingendo un carrello stracarico,
si lamentava dell’aumento dei prezzi,
delle cose alle quali
avrebbe dovuto rinunciare:
dell’estetista che non avrebbe potuto
affinarle le unghie,
delle novità di inizio stagione
che non avrebbe potuto permettersi,
della tassa - ingiustificata- per la casa in riva al mare,
delle vacanze che – chissà – se avrebbe potuto fare…
e lei  se ne stava lì,
in silenzio, immobile,
sorridente,
fuori dai problemi della gente:
lei che non aveva da preoccuparsi per l’estetista
o per il look di inizio stagione
né per il menu del pranzo e della cena…
già… lei che non aveva nessuna preoccupazione
poteva anche permettersi di sorridere;
intanto la gente triste e angosciata
 passava accanto al suo sorriso
che restava invisibile
ai loro sguardi pensierosi.
Lei continuava a sorridere a tutti
nascondendo le sue mani vuote
sotto l’ampia veste colorata
che la ricopriva come un mantello;
sembrava lei la più felice,
sembrava lei la più ricca!

Avrei voluto rubarle il sorriso
e distribuirlo in giro a pieni mani
alla gente che vuota se ne andava;
avrei voluto rubarle
la speranza che riempiva quel sorriso
e seminarla un po’ dappertutto
nei cuori sazi di beni
ma affamati di bene;
avrei voluto rubarle il silenzio di quel sorriso
e diffonderlo nelle nostre case ciarliere,
dove fa da padrone il rumore
per nascondere la paura di amare!

Incrociando il suo sguardo in lontananza
ho visto per la prima volta
il volto vero della speranza:
la speranza ha il sorriso più bello del mondo,
è il sorriso di chi non possiede niente
e sorride alla gente
che passando se ne va
smarrita e chiusa nella sua vanità!

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