L’EUROPA A POIS
Ovvero la Mappa dei morti arrivando in Europa
‘’L’EUROPA A POIS’’ sembra un titolo ironico, quasi divertente, in realtà non solo non ha niente di divertente, ma è tutt’ altro che divertente, perché questi puntini colorati segnati sulla mappa sottostante stanno ad indicare il numero dei decessi degli immigrati e le loro cause in un’indagine svolta nel ‘’lontano’’ 2008… pensiamo solo per un momento a che tipo di mappa si avrebbe oggi dopo gli ultimi sconvolgenti episodi, a partire da quello del 3 ottobre scorso… sicuramente resterebbero pochi spazi liberi, molto pochi, più che a pois, sarebbe un unico tappeto monocolore, il colore sarebbe tutto da scegliere: nero per il lutto, rosso per il sangue… verde per la speranza annegata!
La figura in alto a destra mostra il numero dei morti per grandezza del pallino, dai 20 ai 3300.
Il diverso colore dei pallini indicano le cause di morte dei rifugiati, di quelli che nel tentativo di sfuggire alla guerra, trovano una morte ben più atroce… in tempi e luoghi che si dicono siano di pace:
Pallino blu: Affogamento (per naufragio, traversata di fiume o lago)
Pallino viola: Asfissia (su camion o container)
Pallino rosso: Ipotermia durante viaggio aereo
Pallino verde: Altro (incidente, collasso, ipotermia, campo minato)
Pallino giallo: Suicidio
Pallino bianco: Mancanza di assistenza, atti di razzismo
Pallino nero: Violenze della polizia
Daniele V. definisce l’Europa un’ UNIONE BARBARICA, questa definizione non è uno slogan come tanti, una frase ad effetto, ma una terribile realtà: questa EUROPA A POIS ha lunghe… lunghissime liste nere come quella pubblicata l’11 .01.12 da UNITED for Intercultural Action, rete europea contro il nazionalismo, il razzismo, il fascismo e a sostegno dei migranti e dei rifugiati, nella quale si contavano circa 17.306 decessi di rifugiati documentati attraverso Fortress Europe.
Fra i commenti presenti sul sito c’era quella di D.M. del 14 novembre scorso che diceva così: “Dobbiamo aiutarli nei loro paesi d’origine! Ristabilire i diritti umani laddove latitano. No. Siamo noi a doverci far aiutare nei nostri paesi… Ristabilire i diritti umani laddove latitano… (Banalità che dico al leghista genetico di turno che incontro per strada, al bar, in piazza. Il paese è piccolo, la gente mormora. Ma mormora solo quello che vuole sentirsi dire. Il resto è uno sfarfallio di parole che interferisce col programma principale… ‘’
E il programma principale, lo sappiamo bene, è sempre lo stesso da anni, è un programma fatto di ‘’parole, parole, parole…’’ proprio come il ritornello di una famosa canzone… parole belle, buone, giuste, sbagliate, cattive, razziste, buoniste, nere, luttuose, delittuose… e mentre ci si adopera a mettere in onda questo mare infinito di parole… la gente annega nel mare… quello vero, concreto, troppo concreto, incosciente di far parte di un ‘’gioco’’ crudele, tragicamente crudele che nel discorrere del più e del meno conta i suoi morti ‘‘quasi per gioco’’ realizzando cartine e statistiche come quelle di una qualsiasi indagine di mercato o di opinione pubblica.
Quando si ha a che fare con la vita e i suoi diritti negati, con la libertà che manca, con la morte che soffoca la speranza… quando si ha a che fare con il prevalere dell’avere su quello dell’essere… allora le nazioni e i continenti saranno, purtroppo, sempre a pois… si conteranno i morti… si faranno statistiche… e non ci saranno più parole per definire il concetto di … Umanità… perché saranno state spese tutte… per riempire quello stesso mare in cui il numero dei morti… supera di gran lunga… quello dei pesci… infamia indicibile!
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