sabato 2 agosto 2014


COME PAGINE DI STORIA...

No, non è come leggere le vittorie
e le sconfitte sui libri di storia:
a quei tempi dovevamo imparare
nomi, luoghi e date…
sembrava solo un gioco di memoria
lezioni da imparare, voti da recuperare…

Oggi no, non è la stessa cosa sfogliare i giornali,
o della televisione scorrere i canali:
la paura lacera la notte,
esplosioni, boati, crolli ininterrotti,
città bruciate, strade sventrate,
corpi ammassati in buste di plastica,
barelle di soccorso
per ospedali scomparsi come nelle frane;
i volti spauriti, i cuori atterriti,
le mani impotenti nello scavare
sotto lastre di cemento
in cerca di un battito ancora in vita,
si spera nella Speranza… ma ormai
anche quella pare sia finita!

S’alzano soli che esplodono di odio,
nuvole di fumo e polvere
avvolgono una terra distrutta;
un popolo in fuga
urla il suo dolore al mondo
che tace, sgomento,
in cerca di ragioni
da scrivere per la Storia.

Un bimbo sporco di sangue e lacrime
in mezzo alla strada
aspetta la sua mamma…
cala la notte, freme il suo corpo,
… ed ancora è lì, solo, che aspetta!

Quando il sole sorge, un’altra città non c’è più!
-       Li abbiamo raccolti pezzo per pezzo… -
attonito un volontario della Croce Rossa
gesticola per nascondere l’orrore.
-       No…- dice -  non i frammenti di coccio
di un piatto caduto a terra e rotto:
ma un padre, una madre e tre figli
nel crollo della propria casa investiti
bloccati… sepolti là sotto! –

Il bambino che aspettava la sua mamma
ora è a terra, non piange più…
non c’è più bisogno della notte per sognare adesso,
correndo nella Luce, le sorride commosso:

-       Mamma, com’è bello stare quassù…
dove sei andata, mi mancava tanto la tua voce,
ora canta, cantami ancora una ninna nanna di pace,
dammi la mano, stringimi forte, vicino a te mi sento sicuro
è calda questa Luce, non ho più freddo
e non sento più  nemmeno la paura!

Ma cos’era quel ‘’gioco violento’’ che faceva sbattere le porte
come se in casa nostra ci fosse sempre il vento?
Dimmi tu, mammina cara, tu che m’insegnavi a pregare:
perché laggiù non sanno ancora amare?
Ma stringimi adesso, stringimi più forte…
fammi dimenticare… la guerra e la morte! –

-       Vieni qui, abbracciami, angioletto mio,
ora siamo al sicuro nelle mani di Dio! -

-       O mamma, mammina cara, ma perché  la vita sulla terra
è solo una pagina di storia strappata dalla guerra? -

Scende una lacrima sul suo viso affranto…
amara è  la risposta: un silenzioso pianto!

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