martedì 19 agosto 2014



PAGINE DI STORIA

UNO SGUARDO DENTRO LA STORIA

E’ difficile capire quello che sta succedendo nel Medio Oriente in questi ultimi anni, perchè si sono alternate, in modo rapido, governi, gruppi di potere, gruppi terroristici e civili che hanno ribaltato le cose da un giorno all'altro, cambiando scenario in maniera repentina.
Dagli anni di Al Qaeda di Bin Laden all'Isis di oggi è stato un susseguirsi di attentati e prese di potere che hanno stravolto il Medio oriente, coinvolgendo ora l'uno ora l'altro Paese Orientale, con ripercussioni nel mondo Occidentale.
Ci sono giochi politici ed anche interessi economici, ci sono estremismi religiosi ma anche traffici illegali e tentativi di pulizia etnico-religiosa.
C'è un caos che ha creato un' emergenza umanitaria non meno grave dei tempi dell'olocausto.
C'è la paura di intervenire, ci sono dubbi sulle modalità d'intervento.
Ci sono, come sempre, interventisti e neutralisti, la differenza la fa il tipo di rapporto che si ha con i Paesi del Medio Oriente: c'è chi ha paura di perdere le forniture di petrolio e di intaccare i rapporti politico-economici con le parti in causa; c'è chi guarda con timore al dilagare della violenza ma indugia nell’intervenire e c'è chi si schiera dalla parte degli oppressi pensando di rifornirli di armi per far fronte al nemico oppressore. C’è chi, molto cautamente, cerca di intervenire, ma viene crudelmente provocato ad intervenire con forza e violenza.
Ci sono varie posizioni e diverse opinioni, soprattutto diversi interessi in gioco.
Come sempre, a guidare il tutto è l'economia, quell'economia che non è più per l'uomo, ma è diventata strumento di potere per l’uomo contro l'uomo stesso, che mette al primo posto il dio-denaro, anche quando a farne le spese sono popoli interi.
E' quell'economia senza più etica, spesso denunciata dal papa, che muove le sorti dei popoli, mettendo in secondo piano la loro stessa sopravvivenza, in funzione di un potere d'acquisto quanto più vantaggioso per le parti.
Per questo è difficile capire quello che sta succedendo nel vicino Medio Oriente, perchè gli interessi religiosi che emergono in maniera più evidente  sono solo la punta dell'icemberg e il capro espiatorio di altri interessi che tanto sommersi poi non sono.
Quello che è sicuro è che la violenza usata e messa in atto ha superato anche quella dello stesso Bin Laden, il quale, a suo tempo, diceva di guardarsi bene dall'Isis, considerato troppo spietato perfino per gli standard  qaedisti.
Iraq, cos’è Isis: nato da Al Qaeda nella guerra in Siria, ma più ricco e organizzatoLa brutalità del gruppo, abituato a stragi di massa, distruzione di chiese, torture e abusi,  era considerata eccessiva ed anche pericolosa dallo stesso capo di Al Qaeda, la cui violenza tutti ce l’abbiamo ancora negli occhi.
E che Bin Laden non sbagliava a considerarlo così disumano ne abbiamo le tragiche prove oggi: uomini crocifissi, decapitati, torturati, donne rapite e violentate, vendute come schiave, bambini uccisi tra le braccia dei genitori, popoli in fuga, fame, persecuzione, dispersione e distruzione di una civiltà, cristiana e musulmana anche, che hanno camminato insieme per secoli.
È il caos totale.
Dice papa Francesco che è in atto la terza guerra mondiale… anche se a pezzi!
E non si può di certo negare che abbia tragicamente ragione: Iraq, Libia, Siria, Gaza, Israele, Ucraina, Russia… sono solo alcuni dei Paesi sotto i riflettori dei mass media, ma numerosissime altre guerre sono in campo in tante parti del mondo, soprattutto in Africa, ma anche in Asia come gli attuali scontri fra Corea del Nord e Corea del Sud.
C’è un mondo in guerra, c’è un mondo in fiamme, c’è un mondo sofferente  che alza il suo grido dalla terra verso il cielo in maniera devastante; ci sono tante mani tese e tanti occhi che aspettano con speranza un aiuto dal resto del mondo.
Ma in un mondo globalizzato, dare aiuti oggi è la cosa più difficile; spesso si stringono accordi con ‘’gente poco pulita’’, così, quando ci sono  scontri in atto, si fa fatica a schierarsi contro gli aggressori, amici di lunga data.
Ecco perché le guerre vanno avanti per secoli, ecco perché gli aiuti umanitari arrivano in ritardo ed ecco perché si discute così a lungo sulle modalità di intervento.
Cosa fare? Quali le strategie più adeguate? In che modo intervenire?
Forse le risposte dipendono dal tipo di priorità che ci si pone e da che cosa si ritiene sia più urgente e più importante: salvaguardare la vita o… i propri  interessi economici!
Forse bisognerebbe un attimino considerare una piccola verità: l’economia ha senso fino a quando ci sono uomini sulla terra… se i popoli muoiono, l’economia diventa…. inutile utopia!

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