venerdì 12 settembre 2014



LA NOSTRA TERRA ED I FRATELLI DIMENTICATI




A pochi chilometri dalle nostre case, quasi nascosti alla vista,

 sparsi nelle campagne di Venosa, Lavello, Palazzo … 

centinaia di migranti costretti a condizioni di vita disumane … 

senza acqua, privi di servizi, senza energia elettrica, 

in casali diroccati e pericolanti dei primi anni del novecento, 

abbandonati da tutti e sfruttati sotto gli occhi di tutti 

per le coltivazioni agricole.

Nell’indifferenza generale, trattati peggio degli animali, 
in una società sempre più ingiusta.
Privi di diritti, costretti ad ogni umiliazione, 
consumati dalle violenze di ogni giorno, 
taglieggiati dai loro stessi conterranei.
Occorre fare qualcosa, non possiamo girarci dall’altra parte.

La nostra terra ed i fratelli dimenticati 
racconto di un dramma

Questa mattina, e poi anche dopo, un senso di smarrimento 
e di coscienze turbate nel toccare con mano la povertà 
e il degrado che solo a pochi chilometri dalle nostre case
 coinvolge centinaia di migranti, costretti a condizioni 
di vita disumane, ingiuste, indegne.
E' il dramma quotidiano che si dipana ogni giorno, 
ed ormai ogni anno, nelle campagne dell'Alto Bradano, 
nei territori delle varie contrade ormai simbolo indelebile 
di una Basilicata che non vogliamo.
Dimentica d'ogni concreta solidarietà, quest'ultima 
sostanzialmente affidata solo a pochi volontari stretti
 intorno alla Caritas diocesana.
Tante le parole, gli incontri e le riunioni,
 i programmi ed i progetti
 ... nel frattempo in centinaia, come ogni anno, si ritrovano
 a combattere una vita impossibile, poveri di tutto, privati di tutto, 
sfruttati per le coltivazioni agricole sotto gli occhi di tutti.
Nella sostanziale indifferenza di tanti,
 innanzi tutto di quanti potrebbero assicurare 
loro condizioni di vita dignitose ma che ogni anno, 
ormai da molti anni, preferiscono girarsi dall'altra parte.
Allo scoramento dei volontari, a quell'incredibile odore 
di umanità traditache pervade le narici, al silenzio, 
alla voglia di silenzio, quasi a dare tregua al delirio 
costruito dall'uomo, si sostituisce la rabbia, il desiderio di fare,
 la voglia di gridare basta.
Basta con le inconcretezze e gli interventi ogni anno urgenti 
ed ogni anno incompleti, quasi a voler dare alibi ad impegni economici 
piuttosto che finalizzati al dare ai nostri fratelli meno fortunati 
un semplice letto dove dormire. Non hanno davvero nulla, 
manca l'acqua, mancano i servizi, l'energia elettrica.
Vivono nelle casette degli anni venti del secolo scorso,
 sparse nei campi, prive persino degli infissi, ... pericolanti, 
maleodoranti, senza neppure uno straccio di fognatura.
Sono taglieggiati dai caporali, sfruttati nelle coltivazioni.
Spesso neppure sono chiamati al lavoro, sempre più difficile 
da trovare anche per chi si vende per 25euro al giorno, 
senza alcuna tutela, d'ogni genere.
Niente malattia, ferie e permessi, solo sfruttamento duro,
 chiaro, evidente.
Inaccettabile, persino incredibile.
Hanno lo sguardo basso, sono dapprima diffidenti.
Il volto amico dei volontari Caritas li rende appena più comunicativi.
Non comprendono bene la nostra lingua, 
raccolgono increduli quel poco che gli doniamo.
Ma è solo una goccia nel mare della disperazione.
Dormono in 10 in una stanza maleodorante, 
su materassi e coperte lerce, inguardabili.
Hanno dei fornetti incrostati, ovunque nugoli di insetti,
 pressoché niente da mangiare.Non hanno davvero niente.
Di loro rimane il silenzio attonito dei volontari 
e quell'odore nauseabondo che pervade ogni cosa.
Non possiamo girarci dall'altra parte.
Non possiamo accettare che tra riunioni e
 progetti continuino ad esistere i vari Boreano di oggi,
 del tutto uguali a quelli dello scorso anno e degli altri prima.
Simbolo di una terra che ha perso l'orientamento della solidarietà, 
dell'ospitare, dell'amare concretamente il prossimo.
Continueremo dunque ad essere loro solidali, 
nel nostro piccolo, con l'aiuto di tutti.
Cercheremo di contribuire con delle piccole gocce d'acqua, 
cercheremo di muovere le coscienze, preghiamo 
affinché con l'aiuto del Signore non esistano
 più situazioni del genere
 (dal sito  http://www.santamariadelsepolcro.it/ 
della parrocchia Santa Maria del Sepolcro di Potenza)

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