BISOGNEREBBE SAPERE …
PER CAPIRE!
Ecco che quando a qualcuno viene negato il visto sui documenti, senza giustificati motivi, il malcapitato entra in uno stato di ‘’coma indotto’’ come a dire… sprofonda in uno stato di depressione emotiva a chiusura ermetica, che gli oscura ogni orizzonte ed ogni speranza.
Rimotivarlo e rincuorarlo non servono a molto, non sortiscono nessun risultato, non hanno nessuna efficacia sul terrore che cala nell’afflizione del cuore:
senza visto… la morte si rifà ombra scura che ripropone i suoi tentacoli avidi di vita umana!
Irrompe come lampo improvviso in quella già tanto fragile speranza di sopravvivenza e torna a violentarla
nella sua già provata pazienza!
È l’unico pensiero vivo che gira e rigira nella testa.
È l’unico argomento capace di impedire ancora il sonno e togliere quell’appetito ritrovato.
È l’unica certezza che ancora una volta viene a rompere quella già tanto fragile speranza di avere ancora un’ opportunità di vita.
Sì, un’opportunità, perché, in certi luoghi, la vita non è ancora un diritto, un dono, ma un’ opportunità che non a tutti viene concessa; a volte viene negata per motivi inesistenti, ingiusti, frutto di una mente perversa… la vita diventa una chimera… una speranza alla quale non si ha diritto. Così può accadere che qualcuno entri di notte nella tua misera casa armato di macete e ti uccida la famiglia sotto gli occhi e tu resti immobile e cristallizzi quegli attimi nella tua mente come ultimo ricordo di una famiglia che non c’è più!
Un visto negato, in questi casi, risveglia quelle immagini mai del tutto assopite e permette alla morte di invaderti ancora, come a prepararti per l’attimo futuro, per l’attimo fatale, ti fa già assaporare il suo gusto amaro, quel sapore acre di sangue umano che continua a scorrere a fiumi fra le mani di un dittatore che governa con il terrore e uccide senza pietà e spinge, indirettamente, ad ‘’affrontare l’ignoto per sfuggire alla morte’’; a sfidare la morte stessa in un viaggio dalle fragili speranze, lungo anni e fatto di angherie, soprusi e maltrattamenti, di percosse e sfruttamenti, vissuto nel terrore di essere scoperti o di essere uccisi se qualche parente clemente non pagasse per te la quota richiesta dai mercanti di uomini; un viaggio in cui solo le pietre ti offrono un giaciglio per una notte di riposo e dove viaggiare nel portabagagli chiuso di un autobus per sfuggire ai terroristi in cerca di proseliti diventa l’unica ‘’speranza insperabile’’ di sopravvivenza.
Certo, bisognerebbe sapere… dei lunghi viaggi della morte e non della vita, viaggi che durano anni tra deserti a piedi nudi e fughe nei boschi tra rovi e spine per sfuggire alla polizia corrotta che ti toglie tutto quello che hai (soldi, telefonino, braccialetti…) e ti bastona lasciandoti a terra senza fiato… senza vita!
Certo bisognerebbe sapere… del terrore incubato nei lunghi viaggi sommersi in Paesi sconosciuti dove l’unica certezza è ‘’il mafioso’’ di turno che ti compra e poi ti rivende a mani violente pronte a buttarti a mare se qualcosa ‘’va storto’’.
Una catena di mercanti di uomini ininterrotta da un continente all’altro, da un Paese all’altro, da una mano all’altra, corrotta, perversa, scellerata per il traffico insolito di cui si fa promotore!
Bisognerebbe sapere… certo… dietro quegli occhi, spesso rossi di pianto, la paura che viene su al pensiero di dover ritornare laggiù, nell’inferno e di aver affrontato ogni cosa per niente!
I visti si negano senza tanti controlli, per percentuali: uno sì, dieci no… più o meno così!
Tanto dei profughi non c’è nessuno che se ne cura!
Di fronte ad un ricorso su cento visti negati… che vuoi che sia… se ne salva uno e se ne affondano altri novantanove.
È la logica perversa che attraversa e accomuna i Continenti e che gioca con la vita e la morte, con la paura, il terrore, l’ingiustizia e il diritto ad esistere.
Bisognerebbe sapere… per capire… che cosa spinge un minorenne a fuggire di notte e affidarsi soltanto alle stelle, le uniche che vegliano su di lui e che assisteranno notte dopo notte al suo pianto ininterrotto, al dolore del suo camminare per mesi, alla fatica delle sue fughe quotidiane, ai suoi sogni spezzati, alla possibilità di un motivo di morte improvvisa… che sia l’acqua del Mediterraneo o il calcio di un mercante di uomini o i fili della corrente elettrica messi a polsi e caviglie per spaventare e costringere all’obbedienza cieca senza resistenze e senza reazioni di sorta!
Sì, bisognerebbe proprio sapere… che il mondo non è uguale dappertutto… che il mondo è rotondo, sì, ma solo nella forma, per il resto … mantiene la quadratura del terrore, la spigolosità della dittatura, la verticalità della tirannìa, la sottile perfidia del dispotismo, la tragica lateralità della prepotenza e dell’oppressione.
Sì, bisognerebbe proprio sapere … per capire dietro quegli sguardi mai tristi e spenti, nonostante tutto; dietro quel sorriso tipico dei bengalesi, malgrado tutto; dietro quelle parole fatte di italiano-inglese-dialetti-tribali-impossibili, di suoni e vibrazioni emotive cariche di paure accumulate… ecco, bisognerebbe proprio sapere… cosa c’è dietro un volto che ha visto tutto l’orrore di un mondo disumanizzato e militarizzato, armato e in guerra contro la libertà e il diritto alla vita… cosa c’è che spinge all’ignoto come speranza e che fa sprofondare nel peggiore degli incubi di fronte ad un visto negato!
Sì, bisognerebbe sapere… anche se non basta nemmeno il sapere… bisognerebbe esserci… per sapere… per capire… una realtà che di virtuale non ha niente… ma dove si muore come nei più comuni videogiochi per bambini, muovendo un joistick o schiacciando un pulsando a caso, per vedere cosa succede… sì… si muore così… oggi… in questo momento… da anni… di fronte ad un mondo… che sa solo stendere filo spinato per recintare e tutelare la sua porzione di mondo avuta in possesso per concessione di antichi pionieri… migranti anche loro… in fuga dalla carestia e dalla fame… ricordi oggi non più vivi e reali… ma solo storie che riempiono pagine ingiallite e strappate dal tempo.
Siamo tutti frutto di migrazioni antiche, di quel bisogno di sopravvivenza che animò il cuore dell’uomo fin dall’inizio… ma questa è storia passata per noi occidentali… passata anche se di recente… acqua che non macina più mulini… ed ecco perchè concedere un visto diventa un gioco matematico… una svista innocente… casuale… un rifiuto che non c’entra con il razzismo e i pregiudizi… una svista che aggiunge sangue al sangue, incubi ad incubi, violenza a violenze, terrore al terrore…
ingiustizia ad ingiustizia!
Se sapere bastasse… il mondo sarebbe più umano!
Ma… credo… che anche il sapere sia soggetto ad interpretazioni relative e soggettive e induce a considerazioni sbagliate… forse… non è il sapere la soluzione giusta…
ma l’amare, sempre, chiunque e dovunque!
Difficile scelta… illogica risposta ad una mente che razionalizza anche i sentimenti e le emozioni!
Sì… forse non basta sapere… l’amore non passa per la ragione… ma percorre la via del cuore… da cuore a cuore… già… da cuore a cuore… sarebbe bello… se ci fossero ancora cuori aperti a questo flusso d’amore… è vero, qualcuno se ne trova di tanto in tanto… ma non bastano per sovvertire l’ordine innaturale delle cose, che ha preso il sopravvento sulla giustizia umana e sulla democrazia che sottende ad ogni buon governo pubblico.
L’ordine naturale delle cose è stato ormai reimpastato con prepotenze ed egoismi e niente è più lo stesso di prima…
Se la speranza non muore mai… ecco è in questo che bisogna impegnarsi… nel mantenere viva la speranza… che è ancora possibile che l’uomo si ravveda e decida di ritornare in sé… e riconosca la perversità della sua condotta e l’inammissibilità del suo giudizio corrotto e condizionato da una logica illogica,
fatta di fame di potere e ricchezza.
Sarebbe bello… ma i sogni non sempre si realizzano tutti nel modo voluto e nel tempo desiderato… a volte si infrangono contro gli scogli della violenza… del disinteresse… dell’assurdità in cui, oggi più che mai, abbiamo circoscritto ed incatenata la vita.
Bisognerebbe riscoprire la forza trainante e vitale dell’amore, per dare a questo pianeta sofferente una speranza di sopravvivenza a se stesso… e bisognerebbe anche farlo in fretta… il tempo, purtroppo, sa essere ancora più implacabile dell’Isis!
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