domenica 8 settembre 2013

 

AVEVI UN’ALTRA VITA
Avevi un’altra vita quando non ti amavo
avevi un altro volto quando ti odiavo
con un altro nome ti chiamavo
nemico ad oltranza  ti consideravo!

Quando ti ho trovato riverso sulla spiaggia
ho avuto paura e sono  fuggito …
Non so cosa m’ abbia riportato indietro
so soltanto che… non ti volevo!

Poi ho preso il tuo volto fra le mani
e nel tuo… il mio ho  ritrovato,
un sorso d’acqua… distrattamente…  ti ho offerto
mi hai restituito un sorriso… segno del tuo affetto
allora stranamente ho pianto… perché… ?
tu eri  mio nemico… che m’importava di te?

Nei tuoi occhi smarriti… scene di  guerra
quella che io…da anni ti facevo;
sulla tua pelle
le ferite del mio odio;
gonfio di dolore… il cuore
per la vita che ti avevo bombardato!

Oh, fratello mio sconosciuto!
Perché  non ho saputo amarti?
Perchè non ho voluto?

Ma adesso vieni…
c’è  un posto a casa mia
perdono imploro alla tua vita  lacerata
pace sia la nostra vita ritrovata
Adesso vieni… starai in mia compagnia
pace facciamo… pace viviamo
risplenda il sole… siamo nuovi amici
vieni fratello… viviamo felici

Vieni…andiamo… adesso ci sono io
divideremo tutto ciò che è mio
capisco ora quanta vita ho sciupato…
vieni…fratello… per noi, oggi,
il mondo… è davvero cambiato!

LIFE MESSAGES

''CREDO NEL POTERE DEL RISO E DELLE LACRIME
COME ANTIDOTO ALL'ODIO E AL TERRORE ''

(CHARLIE CHAPLIN)



DOMANDE ... E RISPOSTE


Erba cattiva non muore mai..:-( AQIB

‘’E' solo attraverso il bene, attraverso l'amore, che si sconfigge il male.
Se ognuno di noi ogni giorno, desse il meglio di se, il mondo, questo nostro mondo, sarebbe davvero più bello’’
Antonio


‘’Non dobbiamo affannarci di far morire l'erba cattiva, ma piuttosto,

sforzarci di piantare con tutte le forze piante buone’’. Anonimo

Questa volta, caro Aqib, devo dire che mi hai proprio spiazzata, mi hai davvero messa in crisi, perché dal tuo commento emerge amarezza, rabbia, dolore... legittimi per la tua esperienza… e che proprio per questo sono più difficili da commentare… il nostro peggior incubo è insignificante di fronte alla realtà da te vissuta.
Questo lo comprendo, pur tuttavia non dobbiamo mai pensare che la morte di qualcuno possa ridarci la vita che ci è stata rubata.
Quando il dolore è forte siamo portati a pensare che quella situazione che ci fa tanto soffrire si possa risolvere solo con la morte, come se la morte avesse il potere di risolvere tutto.
È pensiero comune, questo.

Quando qualcuno ci fa soffrire si spera solo nella sua morte, unica soluzione ma inutile soluzione… perché la morte può portare via le persone che hanno causato il dolore, ma il dolore resta e sopravvive alla morte.

Il dolore resta in noi, oltre la morte, ragion per cui, che ci sia o non ci sia la persona che tanto male ci ha fatto, non cambia in noi e per noi… assolutamente niente.

Si fanno i conti con i segni rimasti nel cuore e gli incubi notturni… non vanno via!

Si fanno i conti con i ricordi che non cambiano e restano lì, pronti ad entrare in gioco ad ogni piccola occasione.

I ricordi s’infilano dappertutto e nel silenzio della notte urlano in maniera disumana il loro dolore.

La soluzione non è quindi nell’aspettare o desiderare la morte di chi ci ha fatto soffrire, perché, con o senza la sua morte, la sofferenza non diminuisce, non svanisce.

Allora cosa fare?

Alcuni suggerimenti ce li hanno già dati i nostri due amici che hanno risposto alla tua provocazione:

1° : sconfiggere il male con il bene

2°: rivoluzionare il proprio modo di pensare, una nuova logica, un nuovo modo di essere: invertire l’ordine delle cose che spesso vanno avanti più per senso comune che per personale convinzione…cioè … invece di cercare modi per far morire l’erbaccia cattiva, usare quel tempo per seminare qualcosa di buono: solo l’amore vince il dolore!

Ah, lo so bene che è difficile, è molto difficile amare quando il dolore ti scoppia dentro, ma è possibile e bisogna provarci e se non ci si riesce… occorre provarci ancora … e ancora… prendersi tutto il tempo necessario, ma non arrendersi mai all’odio che il dolore potrebbe generare.

E che questo sia possibile ce lo dimostra, concretamente, uno che di dolore ne sa qualcosa: il giornalista Domenico Quirico liberato in questi giorni, dopo 5 mesi di prigionia in Siria nelle mani dei ribelli.

A chi gli ha chiesto com’è andata ha risposto così:

‘’Sono stato fermato dalle truppe dell'esercito ribelle e dopo essere stato tenuto prigioniero per due mesi in gran segreto, ho cominciato a vivere una «terribile odissea» con continui spostamenti. Non era sempre lo stesso gruppo che mi teneva prigioniero. Questi gruppi erano «molto violenti.

Mi trattavano come gli occidentali, cristiani, con grande disprezzo. Sono stato trattato come una bestia, mi facevano mangiare i loro avanzi, una volta sola al giorno. Certi giorni non mi davano nemmeno da mangiare. È gente mezza pazza, più banditi che islamici. Nei 152 giorni di prigionia in Siria, non mi è stato risparmiato nulla, non sono stato trattato con umanità.

È come se fossi stato cinque mesi su Marte.

E ho scoperto che i marziani sono molto cattivi.

Tenuto bendato per giorni, ho avuto paura di essere ucciso. Da subito sono state molto dure le condizioni in cui sono stato tenuto. Stavo in una stanza di pochi metri con davanti a me solo una porta chiusa che non si apriva mai e che quando si apriva era l’angoscia: non sapevo se chi entrava mi portava la morte o la liberazione. Ho passato 5 mesi dietro una porta chiusa.

Sono stato picchiato quotidianamente e venduto più volte. Ho incontrato centinaia di persone che non conoscono il concetto semplice di pietà, della compassione nei confronti di un altro uomo che soffre. L'unico gesto umano in cinque mesi è stato quando mi hanno dato un telefonino per poter chiamare la famiglia. E' stata la fede a tenermi in piedi, e devo riconoscere che da solo non ce l'avrei fatta . Per 152 giorni non ho potuto fare le cose che più mi interessano nella vita… ho tentato di scappare due volte. La seconda volta, dopo due giorni di fuga, sono stato ricatturato e punito «in maniera molto pesante»: gettato in un piccolo magazzino, con le mani legate dietro la schiena per tre giorni, digiuno e con un solo filo di luce proveniente dal soffitto.
Ho subito due false esecuzioni con una pistola.

È stata una terribile esperienza ma bisogna andare dove la gente soffre e ogni tanto ci tocca soffrire come loro per fare il nostro mestiere.

In quel Paese dove il“bene non è più possibile” anche i bambini e gli anziani hanno perso “il sentimento della solidarietà umana”.

Alla domanda se provasse odio verso i suoi sequestratori … egli ha risposto così:

‘’Io li odio? No, ma non perché io sia un santo e nemmeno perché li perdono. Ma perché spero che questa esperienza non mi abbia reso peggiore, ma mi abbia insegnato qualcosa. Se scegliessi l’odio sarei un uomo peggiore di prima”.

Un uomo che ha vissuto un’esperienza simile dà una lezione di vita a tutti noi: riesce a superare il dolore e a ritrovare la sua dignità di persona, non si fa schiacciare dagli eventi, ma li oltrepassa e... in un Paese dove non c’è pietà…lui scopre che alla malvagità si risponde con la compassione, a chi si fa strumento di morte… si risponde scegliendo ciò che rende più nobile la vita: l’amore!

È difficilissimo… ma lui ci ha dimostrato che è possibile!

Occorre provarci… sempre!

Non c’è dolore… che non possa essere curato con l’Amore!

P.S. E' vero che l'erba cattiva non muore mai... semplicemente perchè ... pur morendo... non  farebbe stare meglio NESSUNO !


SPAZIO AMICO x...ANTONIO

E' solo attraverso il bene, attraverso l'amore,
che si sconfigge il male.
Se ognuno di noi ogni giorno, desse il meglio di sè,

il mondo, questo nostro mondo, sarebbe davvero più bello.   ANTONIO

Hai proprio ragione, Antonio, condividiamo tutti questo tuo pensiero... anche Povia è dei nostri e ce lo dice cantando che ...NON BASTA UN SORRISO!
Tutto per te e per quelli che hanno capito l'importanza dell'impegno personale per cambiare il mondo... la rivoluzione prima di essere collettiva ed esteriore... deve essere individuale ed interiore... se siamo disposti a cambiare...
 il nostro cambiamento... cambierà il mondo!
Non è una teoria da sperimentare... è già certezza!
 
 




SPAZIO AMICO X... GLI AMICI CHE CI SEGUONO DALL’ESTERO
 
Nel festeggiare le mille visite raggiunte da questo blog, qualche giorno fa, ho scritto che la casa-famiglia ‘’Lo Scoiattolo’’ aveva allargato oltre misura i confini del suo cuore… io stessa, però, non immaginavo fino a che punto… oggi posso veramente dire che … al di là di questo schermo c’è davvero un mondo intero che condivide con noi le nostre esperienze e i nostri pensieri: siamo a 130 visite dagli Stati Uniti, 90 dalla Serbia, 35 dalla Germania e poi dalla Federazione Russa, Bosnia Erzegovina, Paesi Bassi, Ucraina, Polonia, Brasile, Canada, Bahamas, Corea del Sud…

Ed è proprio a tutti loro che dedico questo video, per ringraziarli della loro amicizia, sono davvero strepitosamente felice
di questa grande famiglia allargata ... è bellissimo!!!

Siamo davvero quella che don Giuseppe ha definito una ‘’geografia a colori’’, un mondo colorato mette allegria, suscita simpatia… moltiplica la fantasia,
 fa vivere in armonia.

In questo caso, l’armonia è data da un’altra parola-chiave: PACE.

 
Questo video ci presenta ‘’il meglio dell’Umanità’’, si potrebbe intitolare ''LA PACE IN AZIONE'', si tratta di uomini e donne di ogni nazione e di ogni tempo che hanno lottato per la pace e la giustizia tra i popoli, che hanno testimoniato il loro credere nella fratellanza con i fatti e non con le belle parole, che hanno pagato con la loro vita il loro impegno perché l’amicizia tra i popoli
fosse una realtà.

A tutti loro e a tutti gli operatori di pace, sparsi in tutto il mondo, va il grande e immenso GRAZIE dell’Umanità… insieme al mio abbraccio e al mio augurio di PACE al mondo intero!
 
 
 
IL COMMENTO DELLA SETTIMANA
Per il mio commento settimanale oggi vi scrivo una poesia. Le poesie se pur brevi dicono sempre la verità, qualunque essa sia, perché non sono vincolate al finale che deve essere tragico per le tragedie e felice per le favole.


Una poesia è una foto sulla realtà.
Il messaggio di oggi vuole essere un messaggio di speranza, ma vuole anche sollecitare una maggiore responsabilità.
Mentre noi stiamo a guardare, ad aspettare le notizie del telegiornale… dall’altra parte del mondo tanti non vedranno più
né sorgere né tramontare il sole.
I tempi tecnici non passano MAI invano… vengono segnati col sangue di decine di migliaia di vite a cui viene tolta la speranza del domani.
Questo sangue macchia le nostre mani.
Questo dolore segna la storia dell’Umanità che ci mette sempre troppo tempo per capire, per agire, per evitare tanta sofferenza…
Il movimento della coscienza è ancora lento, troppo lento… la giustizia e la pace hanno bisogno di treni veloci… di gambe che sappiano correre in fretta… ma siamo ancora troppo chiusi nei nostri castelli di carta… per trovare la forza di correre in aiuto.
Sì, perché per aiutare… bisogna correre… e correre in fretta!
Il messaggio vuole essere dunque questo:
la vita ci mette un secondo per nascere e per morire.
Noi ci mettiamo una vita intera per decidere di vivere.
La distanza è ancora troppa fra un secondo per nascere
e cento anni per decidere.
Dobbiamo fare più in fretta… la vita non sempre aspetta le nostre comode e lente decisioni; la pace è troppo importante perché sia una palla che passi da un tavolo all’altro… non è un gioco… non è una favola… è soltanto una vita in meno ogni secondo che passa.
A quella vita, dunque, che non c’è più, che abbiamo lasciato che sia… per la nostra molto comoda indifferenza, a quella vita dedico questa poesia… ad una vita ignota… ma che non è passata invano… perché ogni vita è dono…
e di nessuna vita se ne può mai fare a meno!
A tutti coloro che sono caduti in guerra…
a tutti loro un ricordo… ed una preghiera!
 
CI FOSSE ALMENO...
Ci fosse almeno
una notte stellata
un cielo limpido
una calda serata;
ci fosse almeno
un gioco amico…
ma adesso così …
adesso… così … che ti dico?
Non ho neanche più un sorriso
una mina ha lacerato il mio volto
Certo… mi resta ancora la vita
ma anch’essa…. è come se fosse già finita!

Tu che stai al di là del mare
non pensarmi come un gioco da giardino
i fucili son veri
le bombe… come fuochi artificiali
cadono… frantumano…
non puoi nemmeno correre ai ripari;

hanno ferito mia madre
ucciso mio padre
mio fratello… è lontano
non so neanche se ancora ne ho uno

Ecco non ho più niente
se non la polvere dei miei giovani anni

ah sì dimenticavo… è vero
sento ancora un cuore che mi batte dentro
se pur debole … con tre schegge nei polmoni
sono ancora vivo… chissà per quanto ancora!

Odo un grido… che sia un abbaglio!?

Mi dicono che il mondo
abbia dichiarato guerra alla guerra!

Che cosa bella è mai questa
sono tanto felice… per colui che resta!

Per me la partita si chiude qua…
grazie lo stesso…
ma troppo tempo ci hai messo
mia cara ancora povera… Umanità!

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