lunedì 2 settembre 2013







LIFE MESSAGES

''A VOLTE SI DIVENTA GRANDI
NON PER L’ETÀ ANAGRAFICA,


MA  PERCHE’ LA VITA CE LO CHIEDE.

AFFRONTATE LA VITA SEMPRE CON IL SORRISO, POI, VEDRETE,
ALLA FINE VI SORRIDERÀ PER FORZA! ''
(ALESSIA S. LORENZI)
  


LIFE MESSAGES
''NON SI TRATTA DI CONSERVARE IL PASSATO,
MA DI REALIZZARE LE SUE SPERANZE''
(THEODOR W. ADORNO)




LIFE MESSAGES

''NULLA E' IMPOSSIBILE PER COLUI CHE OSA''
(ALESSANDRO MAGNO)
Io ho messo il mio… voi messaggiatemi i vostri…
per dare alla vita … una marcia in più!





ED OGGI, RAGAZZI, BACI, ABBRACCI E SCINTILLE

PERCHÉ, INCREDIBILE, SIAMO ARRIVATI A MILLE!!!!!!!!

LA GRANDE FAMIGLIA DI CAMPOMAGGIORE

HA DILATATO, OLTRE MISURA, I CONFINI DEL SUO CUORE!

UN GRANDE GRAZIE AD IRACHENI, TEDESCHI ED AFGANI,

RUSSI, SERBI ED ANCHE AMERICANI

DI CERTO NON MANCANO GLI ITALIANI…

CHE, FELICI, A TUTTI ... TENDONO LE MANI

DA QUESTO BLOG AFFETTUOSAMENTE
TUTTI VI ABBRACCIA LA VOSTRA ANONIMA CORRISPONDENTE
DOMANDE ... E RISPOSTE

Perchè ogni 5 secondi un bambino muore di fame......<3
Perchè la povertà nel mondo deve finire.........<3
Perchè solo insieme ce la faremo........<3
  
EMRAN JAN
Di fronte a queste domande,  caro Emran, l’uomo si pone in maniera diversa, a secondo di quella che è la  logica che guida la sua vita.
C’è una parte, purtroppo piuttosto numerosa, che di fronte ai drammi della vita, come quello della fame nel mondo, punta il dito contro un Dio ritenuto così cattivo da volere o perlomeno da permettere che l’uomo soffra così atrocemente, che gode del dolore dell’uomo e che se ne sta nel suo cielo a godersi questo spettacolo senza muovere un dito, senza intervenire in nessun modo.
Accusando Dio, naturalmente, ci si tira fuori da ogni responsabilità, c’è qualcuno … anzi Uno solo che deve farsi carico di questi problemi… all’uomo non è dato risolverli… tocca a Dio.
Certo, una teoria molto comoda e molto pratica, ideale per vivere senza incubi e… senza coscienza.
Se ci fosse un briciolo di coscienza… la logica sarebbe molto diversa.
Sono quelli che accusano senza chiedersi se c’è qualcosa di vero o di giusto nelle loro accuse.
Ma dato che quell’accusa è una scelta di comodo… è chiaro che non gli conviene chiedersi se l’Accusato è davvero  colpevole o meno … questa giustificazione  dei fatti gli permette di dormire tranquillo. Questo gli basta.
Non sono io… ma Dio che ha fatto questo. Non posso farci niente! È Lui che comanda. È Lui che decide.
Io sono impotente.
Certo, una soluzione proprio comoda, non c’è che dire!
C’è poi una parte della popolazione che di fronte a queste domande resta indifferente, si gira dall’altro lato, finge di non capire e di non vedere, rimanda il tutto agli altri; c’è sempre qualcun altro che se ne deve occupare, non è un problema che riguarda la sua vita… ha ben altro a cui pensare… magari non sa quale canale televisivo vedere … ed è in profonda crisi perché vorrebbe vederne due contemporaneamente e non può… ha, cioè, i suoi presunti problemi… anzi il problema vero e proprio è solo uno: egocentrismo, tutto il mondo gira intorno a me, gli altri stanno fuori, non mi toccano, non sono fatti che riguardano la mia vita.
Io sono uno che mi faccio i fatti miei, non mi interessano quelli degli altri, che siano gravi o meno gravi, c’è tanta gente che non ha problemi e se ne può occupare benissimo.
Se nel primo caso il Responsabile era Uno solo che se ne sta lontano a guardare morire di fame l’uomo che ha creato, in questo secondo caso i responsabili sono tanti… tutti gli altri… quelli che non hanno problemi come me e che possono preoccuparsi di risolvere i problemi degli altri.
Io no, non posso anzi non voglio intromettermi… non è compito mio, io ho ben altro di cui occuparmi nella mia vita.
D’altronde che cosa potrei mai fare io… da solo… no, ci pensino gli altri!
Anche in questo caso, una soluzione particolarmente comoda… rilanciare la palla, come sempre: o in alto verso Dio o più lontano verso gli altri… l’importante che non l’abbia io… sarebbe un guaio… dovrei mettermi in gioco personalmente… no, non se ne parla nemmeno!
Giustificazione e soluzione appropriata alla propria logica e comoda, molto comoda anche in questo caso!

 C’è un’altra parte ancora… che pur se ne fa carico del problema… però lo affronta solo dal punto di vista speculativo, cioè con bei discorsi, belle teorie, belle  proposte, anche statistiche, calcoli matematici precisissimi sulla quantità numerica di coloro che muoiono di fame ogni giorno, quanti quelli che si potrebbero salvare se… le tonnellate di cibo buttate per non far abbassare i prezzi sul mercato, fossero invece dirottate verso chi non ha più neanche fiato per respirare.

Tanto si produce, tanto si consuma, tanto viene buttato… tanto di questo …. tanto di quello … tanto… troppo direi di belle parole che restano propositi che sempre qualcun altro dovrà realizzare… io ho fatto la mia parte… ho enumerato i problemi, li ho esposti… ho fatto i conti… ho fatto il mio dovere… la mia coscienza è a posto!

Non c’è che dire anche in questo caso: il problema c’è, dai miei calcoli risulta che è anche piuttosto grave ed urgente… adesso tocca agli altri… a Dio… agli uomini… alle istituzioni… alle associazioni… a tutti gli altri… a chiunque altro…  io ho dato del mio… adesso gli altri devono riempire le mie teorie, se vogliono, con il loro impegno.

A quanto pare c’è sempre qualcun altro che deve farsi carico del problema ed affrontarlo concretamente.

Ma chi sono questi altri?

Esistono, anzi, questi che vengono sempre chiamati in causa e che sembrano debbano venire da chissà dove?

Forse da un altro pianeta. Sembrano quasi invisibili, sconosciuti… altri… identità indeterminate che… mah… chissà… da qualche parte forse pure ci saranno!

Fino a quando l’uomo continuerà a ragionare con queste logiche accusatorie, denigratorie, matematiche o filosofiche soltanto… caro Emran … il problema della fame continuerà a mietere le sue vittime secondo dopo secondo… mentre il mondo resta a guardare… sereno ovviamente… perché ha fatto la sua bella parte… ha accusato e responsabilizzato gli altri, tirandosi, molto elegantemente, fuori da tutto!

Questa è la realtà in cui ci troviamo: tante belle parole… ma tante poche azioni… anzi direi… talmente poche da essere invisibili.

C’è, infatti, un’ultima parte della popolazione, talmente piccola da non avere diritto a spazi televisivi, teatrali, politici, giornalistici… da non aver diritto, cioè,  alla visibilità…  che nel silenzio del proprio cuore si pone le domande e aspetta di sentire la risposta… e soprattutto di metterla in pratica.

Nel silenzio si pongono le domande. Nel silenzio si cercano le risposte. Nel silenzio si agisce. Nel silenzio si muore. Sconosciuti al mondo. Visibile al Cielo.

Questa parte di persone non elabora teorie, non accusa sistemi nazionali o internazionali, tanto meno un Dio che è tutt’altro che cattivo, non rimanda il problemi ad altri, non fa calcoli o statistiche, fa semplicemente una cosa: ascolta il suo cuore e parte, parte con le tasche vuote, con le mani vuote, ma con il cuore gonfio per quella sofferenza che appartiene agli altri ma che ha deciso di fare sua, di farsene carico e di rimboccarsi le maniche e fare tutto ciò che è umanamente possibile fare.

Queste persone appartengono ad un gruppo molto ristretto, ma ciò che importa non è il numero… ma che ci siano, che abbiano deciso di agire, di fare proprio il problema di altri… che siano conosciuti o meno… vicini o lontani… che cosa importa il luogo … ciò che importa è che è un uomo come me, questo obbliga la mia coscienza a  farmi mettere in cammino per giungere laddove il mio cuore mi porta: in mezzo ai lebbrosi, in mezzo a coloro che muoiono di fame, di AIDS, di tifo… di sete… perchè manca quell’acqua che  in altre parti del mondo scorre, senza limiti e senza regole!

Il problema dunque è uno solo: tante domande, tante belle idee, tante belle proposte, tanti bei discorsi… ma poche… pochissime azioni.

E'  il mondo del dire, non quello del fare.

La risposta ai tuoi interrogativi è dunque questa: fino a quando l’uomo continuerà a:

  • dire e a non fare quel che ha detto
  • avere e a non dare quel che possiede
  • pensare e non agire sulla base  di ciò che ha pensato
  • guardare senza vedere  ciò che ha guardato
  • sentire senza ascoltare  ciò che ha sentito
  • vivere senza curarsi della vita
fino a quando l’uomo continuerà a camminare da solo, chiuso nel suo piccolo guscio, ma ai suoi occhi grande quanto il mondo…  i problemi saranno sempre lì ad aspettare… ed i bambini saranno sempre lì a morire di fame l’uno dopo l’altro… mentre il mondo starà sempre  lì a guardare… immobile… indifferente… ad agitarsi magari per tante cose… senza però concludere mai niente!

A tutto questo poi bisogna aggiungere  un altro aspetto non meno drammatico : tutti vedono il problema, tutti ne conoscono la dimensione, tanti  ipotizzano soluzioni, qualcuno forse decide anche di mettesi in gioco… ed ecco l’ostacolo subito lì pronto, insormontabile in tanti casi: i rapporti politici fra gli Stati, la burocrazia da superare, la libertà che non c’è, le lobby private e pubbliche, gli interessi economici nazionali ed internazionali, la militarizzazione di molti Paesi che impedisce alla popolazione di chiedere i loro diritti, i gruppi di ribelli che assaltano i convogli con gli aiuti umanitari dell’ONU, dell’UNICEF, della CARITAS, delle MISSIONI CATTOLICHE …, i poteri civili, militari, regali in molti casi, la legge della globalizzazione, la legge del commercio internazionale… barriere, prigioni che fanno… della fame di molti… la salvezza di pochi!
Orribile!!!
È la legge spietata del consumismo, dell’economia, del profitto, dell’interesse personale… dell’uomo che punta sempre il dito verso gli altri ed assolve sempre se stesso da ogni responsabilità; anche quando ruba ciò che non è suo… trova sempre una giustificazione plausibile,  che libera la sua coscienza da qualsiasi macchia di vergogna!

Tutto questo è molto più grave del dramma vero che è la fame… perché in quest’ultimo caso muore il corpo, nel primo caso muore l’anima, muore l’uomo nella sua interezza, diventa un sepolcro imbiancato.

È un uomo che pensa di vivere, ma non sa che ha ucciso la vita dentro di lui e che quella che pensa di vivere è spazio vuoto… tempo perso… vita morta perché piena soltanto di sé.

La vita è veramente piena se non ci sono esclusi. Anche una sola esclusione… svuota la mia vita, la impoverisce.

Nel momento in cui l’uomo esclude l’altro uomo dal suo orizzonte di vita… è morto, perché l’uomo non è fatto per vivere da solo.  C’è un’ Umanità che è tale solo se resta unita, se ci si fa carico gli uni degli altri, se si condivide  il proprio  spazio di vita e il proprio tempo e tutto quello che si ha con chi ci sta a fianco o con chi pur essendo lontano sentiamo come fratello e gli si porge ugualmente la mano.

Dio ha bisogno delle nostre mani per dare da mangiare agli affamati, ma l’uomo tiene le sue mani in tasca e le usa solo per fare i propri conti, non le mette a disposizione degli altri, perché il suo egoismo è tale da chiudersi al mondo e vivere imprigionato nel suo piccolo e vuoto mondo individuale.

Sì, solo insieme possiamo farcela, solo insieme possiamo salvarci tutti.

Solo insieme, perché siamo fratelli, cioè Famiglia… una Famiglia è fatta di persone che si amano; se ci si ama, ci si aiuta a vicenda, l’unione fa la forza… si superano i problemi , si risolvono i drammi, si cammina mano nella mano, si guarda il cielo insieme, si vive la stessa vita.

Ma fino a quando il problema dell’uno sarà occasione di profitto per l’altro, fino a quando non ci sarà giustizia, libertà, vera responsabilità, vero amore… il mondo resterà diviso nelle sue frazioni economiche e nelle sue logiche industriali… spesso drammaticamente disumane.

C’è un mondo affamato per la  fame… e c’è  un mondo affamato di potere, economico e politico, quest’ultimo mangia il primo, lo sfrutta o lo fagocita ingordo, senza riguardo, senza scrupoli.

Il mondo che è sazio divora il mondo che è affamato!

La vergogna di questa Umanità supera ogni buona volontà di giustificazione.

No, non è affatto giustificabile!

Se le tue domande, Emran, mi feriscono il cuore per la loro drammaticità, queste mie risposte me lo trafiggono per la loro ingiustificabilità, inaccettabilità, per la vergogna che gettano sul genere umano.

Tuttavia, siamo gente di speranza… è vero che c’è tanta ingiustizia che supera la giustizia, che c’è tanto male che supera il bene, che c’è tanto odio che supera l’amore… è la nostra sconcertante realtà… ma è anche vero che superare non vuol dire vincere.

L’ingiustizia supera la giustizia ma non la vince; il male supera il bene, ma non lo vince; l’odio supera l’amore ma non lo vince, non lo vincerà mai!

Semplicemente perché la vittoria non sempre va a chi ha più forza o è più numeroso; la vittoria va alla qualità, non alla quantità.

Anche se coloro che fanno il bene non fanno rumore, non hanno grandi spazi pubblicitari, non sono volti famosi… non vuol dire che il loro impegno sia inutile.

Sono tante gocce che alimentano il fiume e poi il mare. Il mare è fatto di tante gocce. Ogni goccia è necessaria, utile, indispensabile. Ogni goccia è una mano che stringe un’altra mano, se quella mano manca, la catena si interrompe ed è più debole, più fragile, più esposta all’attacco del nemico.

La mia mano… la tua mano… la sua mano… sono tutte indispensabili.

La vera forza è l’amore, perché l’amore unisce e rendi forti.

L’amore vince su tutto  e vince tutto.

L’amore è l’unica forza che può tutto.

Vuoi un esempio concreto?

La casa famiglia dove tu abiti è frutto dell’amore e dell’impegno di una sola persona: don Giuseppe.

Di difficoltà e di ostacoli  ne ha incontrati tanti, quanti non ne puoi immaginare, tant da scoraggiare chiunque; se avesse abbandonato questo progetto sarebbe stato anche giustificato, per tutti gli impedimenti burocratici ed economici che ha incontrato e che ancora incontra; ma niente l’ha fermato, neanche l’incredulità della gente, l’opposizione di tanta gente che non credeva possibile una cosa del genere.

Ma ce l’ha fatta… e sai perché?

Perché l’amore è una forza che muove le montagne, che scardina gli egoismi, che sfonda le barriere… è una forza che ti trascina, inarrestabile, che non ti fa dormire, che non ti dà pace; se ti prende, non puoi fermarla, ti porta lontano con sé e tu non puoi fermarti neanche se lo volessi.

Se al mondo c’è ancora la fame… è soltanto perché manca ancora l’amore... o è ancora troppo poco, rispetto all'ampiezza del problema!

Non sono i soldi che mancano, non sono gli alimenti che mancano… ma qualcosa di più prezioso, che non ha prezzo, che non puoi né comprare né vendere ma solo regalare, a pieni mani: l’amore!

Don Giuseppe non aveva soldi da investire in questo progetto, non aveva conoscenze a cui fare riferimento per raccomandazioni  o aiuti di vario genere, don Giuseppe non aveva neanche la gente dalla sua parte: aveva però una convinzione: l’amore supera ogni cosa.

E così è stato! Così è! Tu ne sei la prova.

Qualcuno ha combattuto per te e per quelli come te…  ed ha vinto… perché si può essere anche da soli contro un mondo intero… ma si vince sempre… l'amore vince sempre... perché la vittoria non sta nella forza del braccio...  ma NELLA FORZA DEL CUORE... DOVE OGNI GIORNO, COME UN FIORE, SBOCCIA E SI RINNOVA L'AMORE!

Ciao. Un abbraccio!

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