mercoledì 9 luglio 2014

‘’MINORE NERO''

Mi chiamo Khaled ed ho cinque anni
sono giunto a Lampedusa
dopo 4 giorni di navigazione e 3 di digiuno.
Quando mi hanno salvato di anni ne sentivo 80
certo che non li ho vissuti, ma li sentivo tutti
sulla pelle che mi scottava sotto il sole straniero
che vedeva soltanto in me
un ennesimo ‘’minore nero’’.
Mi dicono ‘’minore’’… ma minore di che?
Nei miei pochi anni ho sempre visto il sole
 come un ‘’pane caldo da divorare’’,
quel pane che sognavo ad occhi aperti
e che la fame mi impediva di assaporare;
in questi cinque anni ci è stato messo proprio tutto
sotto questa pelle che a fatica mi porto addosso:
violenze, abbandoni, torture
sevizie, abusi… notti di paure…
davanti ai miei occhi non posso più strappare
i corpi lacerati del mio paese,
i corpi abbandonati nel deserto
i corpi abusati …
i corpi dei minori reclutati
merce preziosa per essere addestrati…

No, non c’è più niente di minore dentro me:
nel mio Paese si nasce già grandi
perchè lì i bambini non hanno diritti
s’impara presto a non piangere e a stare sempre zitti,
possono essere comprati… venduti,
violentati, rubati, dalla guerra sequestrati,
loro devono soltanto obbedire…
minori… certo… no, non lo si può proprio dire!

Nel mio paese si diventa subito grandi,
perchè con la violenza devi ogni giorno fare i conti
negli scontri notturni tra narcotrafficanti.

La parola minore non l’ho mai sentita pronunciare,
da noi i bambini devono subito lavorare,
perciò questa parola c’entra poco con me:
essere bambino io non so proprio che cos’è!

In Italia ci chiamano minori:
ma qui i bambini conoscono solo il suono della campanella
io… invece… conosco solo l’allarme della sentinella!

Per tutti sono un minore,
ma questa parola mi va stretta,
perché nel mio paese si cresce molto in fretta
dentro di me ho già  vissuto tutto il male peggiore:
quello che non ti fa dormire e di notte ti fa urlare!
Oh, vorrei davvero essere un minore
poter sognare di correre dietro ad un pallone
davanti a casa mia
con la mamma che mi guarda e mi sorride!
Ma nei miei sogni sento solo i passi di chi mi inseguiva
perchè voleva che imbracciassi un fucile
e drogato uccidessi il nemico ‘’un minore come me’’:
vorresti abbracciarlo, ma tra le mani hai solo un fucile,
devi uccidere, devi sparare
e guai a te se cerchi di scappare!

Dicono che sono un minore… ma minore di che?
Se tutto dentro me non è più contenibile,
se il solo pensare mi diventa impossibile,
troppo grande, troppo rumoroso,
troppo doloroso, troppo lontano …
anche se troppi non sono gli anni della mia mano!

Ma  continuano a dirmi che sono un minore
e mi danno un numero…duemilanovecentonovantanove!
‘’Arrivato in Italia senza accompagnamento
partito che aveva cinque anni
profugo minore... che di età… ora ne ha cento!’’

In questa piaga che mi infetta il cuore,
cresciuta a dismisura tra fuga e paura,
continuano a dirmi che sono un minore
e che la mia vita non sarà più un’avventura.
Intanto divento un numero da catalogare
ma dovrebbero, secondo me, anche specificare:
‘’minore d’età… adulto nella povertà,
maggiorenne da sempre nella battaglia della vita
ottantenne per necessità
 nato già uomo per la vissuta crudeltà;
maggiorenne non per età
ma per i crimini subìti che mi porto addosso
per i fiumi di sangue rosso
che hanno colorato la mia breve libertà!

Minore di che…? Continuo a chiedermelo dentro di me
Guardo le mie mani che tremano come foglia
In questa torrida estate senza un po’ di vento
‘’E’ un minore – pensano – e sarà certamente contento,
potrà ancora giocare, cantare, correre e studiare…’’

Ma sono un minore senza più il sorriso
al posto dell’innocenza mi porto solo la violenza
come un vestito vorrei strapparmela da dosso
ma mi è cucita dentro e strapparmela no, non posso!

In questi panni da bambino
la mia vita è soltanto un incognito destino

Per tutti sono solo un minore:
ma a chi lo racconto questo adulto dolore?

Dicono che sono un minore…
ma nessuno sa che si può precocemente invecchiare
anche se hai cinque anni soltanto 
se su di te pesa tutta la violenza
di un mondo sì duro e crudele alquanto!

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