mercoledì 12 agosto 2015



L’ ACCOGLIENZA E’ LA LEGGE DEL MARE.

Siamo in Europa. Un traguardo. Un obiettivo. Il desiderio di molti. Il sogno di tanti. Un’opportunità. Un’occasione. Il nostro futuro.
Il riscatto da un passato violento, cruento e distruttivo.
Sì, l’Europa è tutto questo: una pagina nuova rispetto al passato.
Risultati immagini per immagini europa politicaSe consideriamo il passato, infatti, l’Europa ci sembra un’utopia realizzata e da questo punto di vista è un traguardo eccezionale.
Se consideriamo il futuro, l’Europa ci sembra l’unica strada percorribile. Ed anche questo ci riempie di entusiasmo.
Se, invece, consideriamo il presente… no comment!
No comment… perché non è commentabile il comportamento dell’Europa presente che, fra sorrisi e strette di mano, convegni e disertati incontri, continua ad essere il campo di battaglia che è sempre stato.

Di battaglie in atto ce ne sono tante e su vari argomenti: in alcuni casi l’Europa sta alla difesa, altre volte all’attacco.
L’Europa impone e detta leggi con forza, ma fa fatica, molta fatica a ritornare sui suoi passi o semplicemente a cambiare rotta se qualche membro gliene spiega l’urgenza e la motivazione.

Sappiamo bene che la guerra non è solo quella fatta con le armi e le bombe, c’è anche la guerra commerciale, quella economica, quella ideologica che è la più subdola, perché non è fatta di scontri visibili, ma di dictat ai quali occorre obbedire senza proferire parola… pena pesanti sanzioni economiche, oltre che la negazione di fondi per investimenti nei settori in questione.
Per capirci meglio, faccio due esempi per tutti…

Diritti gay, Strasburgo condanna l’Italia: riconosca le unioni civili

«Sulle unioni civili il tempo è scaduto. Anche la Corte Europea ce l’ha detto. Il Parlamento non può tralasciare» questo tema «o metterlo in secondo piano». Così la presidente della Camera Laura Boldrini alla cerimonia del Ventaglio nella sala del Mappamondo di Montecitorio. Boldrini fa riferimento alla condanna dei giudici di Strasburgo di martedì 21 luglio sul mancato riconoscimento legale nel nostro paese per le coppie dello stesso sesso.
L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo martedì hanno condannato l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali, e in particolare per quanto riguarda l’articolo 8 della Convenzione europea: il diritto al rispetto per la vita privata e familiare. Ora tutti e 47 gli Stati facenti capo alla Cedu sono in teoria costretti a legalizzare l’unione tra persone dello stesso sesso…
La «sentenza di Camera» odierna non è però definitiva, perché entro tre mesi dal pronunciamento l’Italia può chiedere che la causa venga portata davanti alla «Grande Camera», composta da cinque giudici che potrebbero riaprire il caso. Ma il governo italiano è pronto ad adeguarsi, almeno stando alle dichiarazioni del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: «Abbiamo presentato un programma molto preciso sui tempi: dopo le riforme costituzionali a settembre il ddl sarà approvato al Senato prima di entrare nella sessione di Bilancio per il voto finale alla Camera entro fine anno senza modifiche. »

L’Ue ci impone il formaggio senza latte
Uno spettro si aggira per l’Europa: il formaggio senza latte, cioè fatto con la cartina. L’Italia (a differenza di altri Paesi) ha una legge severa che impone di fare tutti i formaggi usando il latte vero, e proibisce l’uso dei succedanei. Ma adesso la Commissione europea ci ha inviato una diffida, per imporre «la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito nella fabbricazione dei prodotti lattiero-caseari». 
In parole povere Bruxelles decide che per adeguarci alle schifezze in uso negli altri Paesi europei dobbiamo permettere anche noi la produzione del formaggio «zero latte». E per raggiungere questo bel risultato la Commissione Ue si è presa il disturbo e la fatica di mandarci una lettera ufficiale di messa in mora per infrazione.
Del resto Bruxelles ha già dato via libera al cioccolato senza cacao, al vino senza uva e alla carne annacquata. Adesso con il formaggio senza latte «siamo di fronte all’ennesimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione» denuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, «ma poi è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari».


Cosa c’entrano questi due articoli con l’immigrazione?
C’entrano nella misura in cui l’Europa si appresta a dare risposte ai bisogni umani, senza discriminazioni (o almeno così dice di voler fare, anche se poi di fatto non lo fa!), facendo appello ai diritti umani universali.
Mi spiego: l’Europa bacchetta l’Italia  e la costringe a riconoscere le unioni civili delle coppie gay in virtù della parità ‘’dei diritti umani’’ o, per essere più precisi, per non violare l’art. 8 relativo ‘’al rispetto per la vita privata e familiare di ognuno’’.
Sembra che l’Europa tenga molto al rispetto dei diritti umani, dico ‘’sembra’’ perché i diritti umani non dovrebbero riguardare solo le lobby internazionali che stanno dettando legge sui gender e sui matrimoni e adozioni di coppie gay, ma anche i diritti dei profughi, degli immigrati, di tutti coloro che chiedono asilo per motivi politici, sociali, economici… i diritti umani sono universali e riguardano l’intero pianeta e l’intera popolazione umana: laddove c’è anche un solo uomo che chiede aiuto, è necessario intervenire per tutelare i suoi diritti!
Allora mi chiedo: quella sensibilità che l’Europa mostra nei riguardi di alcune problematiche umane e in base alla quale costringe i Paesi facenti parte a modificare i propri principi morali, etici e culturali… che fine fa quando resta sorda agli appelli umanitari per le popolazioni in fuga da guerre, fame, persecuzioni e regimi dittatoriali?
È forse una sensibilità di parte, quella Europea?
O forse ci sono interessi sommersi nell’attenzione a certi diritti a scapito di altri?
L’Europa entra in merito alla qualità dei nostri prodotti alimentari, ci costringe, con la forza, a modificare anche la nostra dieta, i nostri comportamenti alimentari, le nostre sane abitudini culinarie, la nostra cultura agricola e produttiva… ci costringe a produrre prodotti alimentari scadenti ma più competitivi, per un puro discorso finanziario, senza darci la possibilità di scegliere il nostro futuro agro-alimentare o semplicemente cosa mangiare in tavola.
Risultati immagini per immagini europa politicaCi costringe, a forza di sanzioni, a mangiare ciò che costa di meno e non ciò che è meglio per la nostra salute.
Francamente faccio fatica a comprendere ‘’il concetto di diritto umanitario’’ che l’Europa mette in campo: da una parte è pronta a respingere i barconi di gente affamata e torturata, perché non è disposta ad accogliere nessuno, chiude le frontiere di fronte ai bambini, alle donne incinte, a chi fugge da morte sicura… dall’altra parte si premura – con la forza -  a cambiare  l’intero impianto agro-alimentare-culturale e culinario di intere popolazioni… perché le lobby, anche in questo caso, premono fortemente in tal senso.
Mi pare di vedere soltanto diritti calpestati, piuttosto che diritti tutelati.
In secondo luogo, dovrei concludere che … è fortunato chi riesce a trovare consensi nelle lobby internazionali, perché, a quanto pare, è l’unico modo per essere ascoltati e sperare che qualcuno intervenga a proprio favore, o semplicemente per essere visibili sulla scena europea!
Se a qualche miliardario o a qualche manager, di qualche grande e famosa multinazionale, dovessero interessare i problemi dei profughi, o dovessero vedere in essi un motivo per facili guadagni… sono sicura che la soluzione si troverebbe per tutti loro in quattro e quattr’otto, in caso contrario… gli anni continuano ad allungarsi all’infinito e i profughi ad essere rimandati indietro… in pasto a morte sicura.
È disgustoso – passatemi il termine – tutto questo, perché si strumentalizzano i diritti umani a proprio piacimento, si impongono regole che non fanno parte del patrimonio culturale di una Nazione, si impongono norme in nome dei diritti umani di alcuni che vanno palesemente contro i diritti umani di altri, maggioranza o minoranza che siano.

’UE, stretta sui rimpatri. Divisi sulle quote dei profughi da assegnare ad ogni Paese‘’.
‘’Si discute nell’Unione Europea per la situazione dei migranti. Paesi come Francia e Austria hanno letteralmente chiuso le frontiere…’’.
‘’Confine, tensioni e sgomberi. E in Francia caccia ai profughi sui treni’’.
‘’La Germania. Restate a casa vostra’’.

E potrei continuare all’infinito nel riportare solo alcuni dei titoli dei giornali di questi ultimi mesi… mi chiedo che senso abbia l’espressione  ‘’diritti umani’’ per l’Europa?
Che fine abbia fatto quell’apparente sensibilità europea?
Dove si è nascosta?
L’Italia preme per avere collaborazione e fondi per l’accoglienza e i soccorsi ai migranti… ma l’Europa resta sorda, muta e cieca!
Risultati immagini per immagini europa politicaAlza la voce solo quando ha da dettare legge sui problemi etici che incidono sulla coscienza degli altri e li costringe a cambiare rotta dietro lo spettro di sanzioni pecunarie; non è però disposta a cambiare rotta se qualcuno fa appello alla sua coscienza parlando di diritti umani, di solidarietà e di dovere dell’accoglienza, sancito  a livello legislativo dalle stesse norme europee e dalle varie organizzazioni umanitarie come l’Onu e simili.
L’Europa ha forse ‘’figli e figliastri’’?
È forse l’Europa dalle due facce?
O, volendola dire con Pirandello, è ‘’Una, Nessuna e Centomila’’?
È vero che è un’ Europa in costruzione, ma è un’Europa che non risponde al sogno e ai princìpi di coloro che l’hanno pensata per prima, né risponde ai nostri princìpi etici, morali, sociali ed economici.
Ci si appresta ad adeguarsi alle sue richieste, come sta facendo il governo da alcuni mesi, senza via di scampo, senza possibilità di dissentire, per non incorrere nelle sue ‘’bocciature’’: l’Europa sta cambiando l’Italia e la sua cultura, l’Italia non riuscirà a cambiare l’Europa nella sua rotta unidirezionale, dove c’è posto solo per le lobby, le indifferenze umanitarie, le insensibilità etiche e morali, il guadagno fine a se stesso… la caduta del genere umano!
Non è un resoconto catastrofico personale quello che sto facendo, ma è la realtà rimandata da telegiornali e giornali, dai mass-media italiani ed europei; è una realtà tragica non solo per le tanti morti innocenti e i tanti discorsi di circostanza, portati via dal vento, fatti da Capi di Stato Europei e responsabili delle varie organizzazioni umanitarie in occasione delle grandi tragedie umanitarie… la vera tragedia è la strumentalizzazione e la manipolazione dei diritti umani, che assumono sensi e  priorità in base ad interessi economici e di parte; la vera tragedia è che l’uomo stesso è diventato ‘’vittima di se stesso’’, ha perso la sua identità, ha perso la sua connotazione umana, ha perso il contatto con se stesso, con la sua coscienza, ha perso se stesso negli ingorghi finanziari ed emotivi che niente hanno a che fare con la cultura e l’amicizia fra i popoli, principio base dell’Unione Europea, così come pensata dai Padri Fondatori.
Un’ Europa che persegue solo la rotta degli interessi economici e in questi interessi ci mette pure ‘’il discorso monetario per gli aiuti umanitari’’, nel senso che l’unica risposta che sa dare di fronte a questa emergenza immigrazione è un calcolo monetario per vedere quanto questo vada ad incidere sulle Borse Europee… è un’Europa che ha fallito il suo obiettivo, che si è lasciata abbagliare dalla luce fallace del guadagno, dell’austerità che nasconde le falle morali, i vuoti etici, l’insensibilità umana, le cataratte dell’egoismo nazionalistico.
Personalmente non ho niente contro l’Europa, che pure è nata sotto buoni princìpi e con obiettivi importanti… ciò che non condivido è la rotta intrapresa… non l’ascesa dell’amicizia fra i popoli, europei e non, ma la discesa dei valori fondamentali che stanno alla base dell’amicizia fra i popoli, che stanno alla base delle peculiarità dell’essere umano stesso: solidarietà, fratellanza, senso dell’umanità che si traduce in: l’economia per l’uomo e non l’uomo per l’economia.
In parole povere, il vero sogno europeo consiste in un principio ben preciso: la priorità dell’uomo sull’economia, sugli sterili interessi finanziari che disumanizzano l’uomo stesso, sulle spasmodiche speculazioni ideologiche alle spalle della gente che muore, che soffre, che chiede aiuto.
Non è sterile moralismo, questo, ma il recupero di quel senso morale che appartiene all’uomo e che fa dell’uomo quello che è, specie diversa da quella animale, i cui unici obiettivi sono la riproduzione e la sopravvivenza a spese dei suoi stessi simili.
Certo… l’uomo europeo è ancora tutto da fare!
Risultati immagini per immagini europa politicaL’Europa è un sogno realizzato solo geograficamente, mancano ancora del tutto le coordinate umane, la costruzione di una cultura collettiva che non impone i suoi punti di vista o i suoi dictat, ma che si apre alla ricchezza umana di cui ogni Paese è portatore, che si apre alla bellezza della diversità, che include tutti, europei e non, che si prende cura dell’uomo e dei suoi bisogni senza distinzioni o interessi di parte.


È un’ Europa, la nostra, che da una parte delude… dall’altra è fonte di speranza… il cammino è lungo e difficile, faticoso perché la strada è ripida e stretta, piena di inganni e pericoli di ogni genere, ma è l’unica Europa che abbiamo… il nostro impegno sta nel renderla bella e solida nei princìpi di inclusione, integrazione, solidarietà, umanità senza barriere.
È una sfida, certo, difficile, forse impossibile… ma per la quale abbiamo il dovere di impegnarci, per cambiare quel che c’è da cambiare, per fare quel che c’è da fare, per contribuire laddove si è chiamati ad intervenire… ognuno nel proprio piccolo o grande ruolo che si abbia… tante gocce, d’altronde… riescono a fare anche un oceano!

L’Europa in questo momento è un mare agitato, le acque sono mosse da venti contrastanti, da attriti e correnti provenienti da ogni parte… ma nessun mare, mosso che sia, manda mai via nessuno: l’accoglienza è la legge del mare… è auspicabile, giusto e doveroso, che lo sia anche per quell’Europa che si propone di tutelare i diritti umani di ciascun uomo!


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