L’ ACCOGLIENZA E’ LA LEGGE DEL MARE.
Siamo in Europa. Un traguardo. Un
obiettivo. Il desiderio di molti. Il sogno di tanti. Un’opportunità.
Un’occasione. Il nostro futuro.
Il riscatto da un passato violento,
cruento e distruttivo.
Sì, l’Europa è tutto questo: una
pagina nuova rispetto al passato.
Se consideriamo il futuro, l’Europa
ci sembra l’unica strada percorribile. Ed anche questo ci riempie di entusiasmo.
Se, invece, consideriamo il
presente… no comment!
No comment… perché non è
commentabile il comportamento dell’Europa presente che, fra sorrisi e strette
di mano, convegni e disertati incontri, continua ad essere il campo di
battaglia che è sempre stato.
Di battaglie in atto ce ne sono
tante e su vari argomenti: in alcuni casi l’Europa sta alla difesa, altre volte
all’attacco.
L’Europa impone e detta leggi con
forza, ma fa fatica, molta fatica a ritornare sui suoi passi o semplicemente a
cambiare rotta se qualche membro gliene spiega l’urgenza e la motivazione.
Sappiamo bene che la guerra non è
solo quella fatta con le armi e le bombe, c’è anche la guerra commerciale,
quella economica, quella ideologica che è la più subdola, perché non è fatta di
scontri visibili, ma di dictat ai
quali occorre obbedire senza proferire parola… pena pesanti sanzioni economiche,
oltre che la negazione di fondi per investimenti nei settori in questione.
Per capirci meglio, faccio due
esempi per tutti…
Diritti
gay, Strasburgo condanna l’Italia: riconosca le unioni civili
«Sulle unioni civili il tempo è scaduto. Anche la Corte Europea ce l’ha
detto. Il Parlamento non può tralasciare» questo tema «o metterlo in secondo
piano». Così la presidente della Camera Laura Boldrini alla cerimonia del
Ventaglio nella sala del Mappamondo di Montecitorio. Boldrini fa riferimento
alla condanna dei giudici di Strasburgo di martedì 21 luglio sul mancato
riconoscimento legale nel nostro paese per le coppie dello stesso sesso.
L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello
stesso sesso. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di
Strasburgo martedì hanno condannato l’Italia per la violazione dei diritti di
tre coppie omosessuali, e in particolare per quanto riguarda l’articolo 8 della
Convenzione europea: il diritto al rispetto per la vita privata e familiare.
Ora tutti e 47 gli Stati facenti capo alla Cedu sono in teoria costretti a
legalizzare l’unione tra persone dello stesso sesso…
La «sentenza di Camera» odierna non è però definitiva, perché entro tre
mesi dal pronunciamento l’Italia può chiedere che la causa venga portata
davanti alla «Grande Camera», composta da cinque giudici che potrebbero
riaprire il caso. Ma il governo italiano è pronto ad adeguarsi, almeno stando
alle dichiarazioni del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: «Abbiamo
presentato un programma molto preciso sui tempi: dopo le riforme costituzionali
a settembre il ddl sarà approvato al Senato prima di entrare nella sessione di
Bilancio per il voto finale alla Camera entro fine anno senza modifiche. »
L’Ue ci
impone il formaggio senza latte
Uno spettro si aggira per l’Europa: il formaggio senza latte, cioè fatto
con la cartina. L’Italia (a differenza di altri Paesi) ha una legge severa che
impone di fare tutti i formaggi usando il latte vero, e proibisce l’uso dei
succedanei. Ma adesso la Commissione europea ci ha inviato una diffida, per
imporre «la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere,
latte concentrato e latte ricostituito nella fabbricazione dei prodotti
lattiero-caseari».
Del resto Bruxelles ha già dato via libera al cioccolato senza cacao, al
vino senza uva e alla carne annacquata. Adesso con il formaggio senza latte
«siamo di fronte all’ennesimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze
storiche come l’emigrazione» denuncia il presidente della Coldiretti Roberto
Moncalvo, «ma poi è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad
abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari».
Cosa c’entrano questi due articoli
con l’immigrazione?
C’entrano nella misura in cui l’Europa
si appresta a dare risposte ai bisogni umani, senza discriminazioni (o almeno
così dice di voler fare, anche se poi di fatto non lo fa!), facendo appello ai
diritti umani universali.
Mi spiego: l’Europa bacchetta l’Italia e la costringe a riconoscere le unioni civili
delle coppie gay in virtù della parità ‘’dei diritti umani’’ o, per essere più
precisi, per non violare l’art. 8 relativo ‘’al
rispetto per la vita privata e familiare di ognuno’’.
Sembra che l’Europa tenga molto al
rispetto dei diritti umani, dico ‘’sembra’’
perché i diritti umani non dovrebbero riguardare solo le lobby internazionali
che stanno dettando legge sui gender e sui matrimoni e adozioni di coppie gay,
ma anche i diritti dei profughi, degli immigrati, di tutti coloro che chiedono
asilo per motivi politici, sociali, economici… i diritti umani sono universali
e riguardano l’intero pianeta e l’intera popolazione umana: laddove c’è anche
un solo uomo che chiede aiuto, è necessario intervenire per tutelare i suoi
diritti!
Allora mi chiedo: quella
sensibilità che l’Europa mostra nei riguardi di alcune problematiche umane e in
base alla quale costringe i Paesi facenti parte a modificare i propri principi
morali, etici e culturali… che fine fa quando resta sorda agli appelli
umanitari per le popolazioni in fuga da guerre, fame, persecuzioni e regimi
dittatoriali?
È forse una sensibilità di parte,
quella Europea?
O forse ci sono interessi sommersi
nell’attenzione a certi diritti a scapito di altri?
L’Europa entra in merito alla
qualità dei nostri prodotti alimentari, ci costringe, con la forza, a
modificare anche la nostra dieta, i nostri comportamenti alimentari, le nostre
sane abitudini culinarie, la nostra cultura agricola e produttiva… ci costringe
a produrre prodotti alimentari scadenti ma più competitivi, per un puro
discorso finanziario, senza darci la possibilità di scegliere il nostro futuro
agro-alimentare o semplicemente cosa mangiare in tavola.
Francamente faccio fatica a
comprendere ‘’il concetto di diritto umanitario’’ che l’Europa mette in campo:
da una parte è pronta a respingere i barconi di gente affamata e torturata, perché
non è disposta ad accogliere nessuno, chiude le frontiere di fronte ai bambini,
alle donne incinte, a chi fugge da morte sicura… dall’altra parte si premura –
con la forza - a cambiare l’intero impianto agro-alimentare-culturale e
culinario di intere popolazioni… perché le lobby, anche in questo caso, premono
fortemente in tal senso.
Mi pare di vedere soltanto diritti
calpestati, piuttosto che diritti tutelati.
In secondo luogo, dovrei concludere
che … è fortunato chi riesce a trovare consensi nelle lobby internazionali, perché,
a quanto pare, è l’unico modo per essere ascoltati e sperare che qualcuno
intervenga a proprio favore, o semplicemente per essere visibili sulla scena
europea!
Se a qualche miliardario o a
qualche manager, di qualche grande e famosa multinazionale, dovessero
interessare i problemi dei profughi, o dovessero vedere in essi un motivo per
facili guadagni… sono sicura che la soluzione si troverebbe per tutti loro in
quattro e quattr’otto, in caso contrario… gli anni continuano ad allungarsi all’infinito
e i profughi ad essere rimandati indietro… in pasto a morte sicura.
È disgustoso – passatemi il termine
– tutto questo, perché si strumentalizzano i diritti umani a proprio piacimento,
si impongono regole che non fanno parte del patrimonio culturale di una
Nazione, si impongono norme in nome dei diritti umani di alcuni che vanno
palesemente contro i diritti umani di altri, maggioranza o minoranza che siano.
‘’UE, stretta sui rimpatri. Divisi sulle quote dei profughi da assegnare
ad ogni Paese‘’.
‘’Si discute nell’Unione Europea per la situazione dei migranti. Paesi
come Francia e Austria hanno letteralmente chiuso le frontiere…’’.
‘’Confine, tensioni e sgomberi. E in Francia caccia ai profughi sui treni’’.
‘’La Germania. Restate a casa vostra’’.
E potrei continuare all’infinito
nel riportare solo alcuni dei titoli dei giornali di questi ultimi mesi… mi
chiedo che senso abbia l’espressione ‘’diritti
umani’’ per l’Europa?
Che fine abbia fatto quell’apparente
sensibilità europea?
Dove si è nascosta?
L’Italia preme per avere
collaborazione e fondi per l’accoglienza e i soccorsi ai migranti… ma l’Europa
resta sorda, muta e cieca!
L’Europa ha forse ‘’figli e figliastri’’?
È forse l’Europa dalle due facce?
O, volendola dire con Pirandello, è
‘’Una, Nessuna e Centomila’’?
È vero che è un’ Europa in
costruzione, ma è un’Europa che non risponde al sogno e ai princìpi di coloro
che l’hanno pensata per prima, né risponde ai nostri princìpi etici, morali,
sociali ed economici.
Ci si appresta ad adeguarsi alle
sue richieste, come sta facendo il governo da alcuni mesi, senza via di scampo,
senza possibilità di dissentire, per non incorrere nelle sue ‘’bocciature’’: l’Europa
sta cambiando l’Italia e la sua cultura, l’Italia non riuscirà a cambiare l’Europa
nella sua rotta unidirezionale, dove c’è posto solo per le lobby, le
indifferenze umanitarie, le insensibilità etiche e morali, il guadagno fine a
se stesso… la caduta del genere umano!
Non è un resoconto catastrofico
personale quello che sto facendo, ma è la realtà rimandata da telegiornali e
giornali, dai mass-media italiani ed europei; è una realtà tragica non solo per
le tanti morti innocenti e i tanti discorsi di circostanza, portati via dal
vento, fatti da Capi di Stato Europei e responsabili delle varie organizzazioni
umanitarie in occasione delle grandi tragedie umanitarie… la vera tragedia è la
strumentalizzazione e la manipolazione dei diritti umani, che assumono sensi
e priorità in base ad interessi
economici e di parte; la vera tragedia è che l’uomo stesso è diventato ‘’vittima
di se stesso’’, ha perso la sua identità, ha perso la sua connotazione umana,
ha perso il contatto con se stesso, con la sua coscienza, ha perso se stesso
negli ingorghi finanziari ed emotivi che niente hanno a che fare con la cultura
e l’amicizia fra i popoli, principio base dell’Unione Europea, così come
pensata dai Padri Fondatori.
Un’ Europa che persegue solo la
rotta degli interessi economici e in questi interessi ci mette pure ‘’il
discorso monetario per gli aiuti umanitari’’, nel senso che l’unica risposta
che sa dare di fronte a questa emergenza
immigrazione è un calcolo monetario per vedere quanto questo vada ad
incidere sulle Borse Europee… è un’Europa che ha fallito il suo obiettivo, che si
è lasciata abbagliare dalla luce fallace del guadagno, dell’austerità che
nasconde le falle morali, i vuoti etici, l’insensibilità umana, le cataratte
dell’egoismo nazionalistico.
Personalmente non ho niente contro
l’Europa, che pure è nata sotto buoni princìpi e con obiettivi importanti… ciò
che non condivido è la rotta intrapresa… non l’ascesa dell’amicizia fra i
popoli, europei e non, ma la discesa dei valori fondamentali che stanno alla
base dell’amicizia fra i popoli, che stanno alla base delle peculiarità dell’essere
umano stesso: solidarietà, fratellanza, senso dell’umanità che si traduce in: l’economia
per l’uomo e non l’uomo per l’economia.
In parole povere, il vero sogno
europeo consiste in un principio ben preciso: la priorità dell’uomo sull’economia,
sugli sterili interessi finanziari che disumanizzano l’uomo stesso, sulle spasmodiche
speculazioni ideologiche alle spalle della gente che muore, che soffre, che chiede
aiuto.
Non è sterile moralismo, questo, ma
il recupero di quel senso morale che appartiene all’uomo e che fa dell’uomo
quello che è, specie diversa da quella animale, i cui unici obiettivi sono la riproduzione
e la sopravvivenza a spese dei suoi stessi simili.
Certo… l’uomo europeo è ancora
tutto da fare!

È un’ Europa, la nostra, che da una parte delude… dall’altra è fonte di speranza… il cammino è lungo e difficile, faticoso perché la strada è ripida e stretta, piena di inganni e pericoli di ogni genere, ma è l’unica Europa che abbiamo… il nostro impegno sta nel renderla bella e solida nei princìpi di inclusione, integrazione, solidarietà, umanità senza barriere.
È una sfida, certo, difficile,
forse impossibile… ma per la quale abbiamo il dovere di impegnarci, per
cambiare quel che c’è da cambiare, per fare quel che c’è da fare, per
contribuire laddove si è chiamati ad intervenire… ognuno nel proprio piccolo o
grande ruolo che si abbia… tante gocce, d’altronde… riescono a fare anche un
oceano!
L’Europa in questo momento è un
mare agitato, le acque sono mosse da venti contrastanti, da attriti e correnti
provenienti da ogni parte… ma nessun mare, mosso che sia, manda mai via
nessuno: l’accoglienza è la legge del mare… è auspicabile, giusto e doveroso,
che lo sia anche per quell’Europa che si propone di tutelare i diritti umani di
ciascun uomo!

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