IL COMMENTO DELLA SETTIMANA
‘’VA’ E DÌ A TE
STESSO: IO NON HO PAURA!’’ - AQIB
Caro
Aqib, ritorno sul tuo commento, cioè sulla tua bella poesia della settimana
scorsa, perché il tuo messaggio è ricco di provocazioni che meritano la nostra
attenzione e che vanno considerate in tutta la loro ampiezza emotiva oltre che nella
loro straordinaria lucidità razionale. Le tue parole hanno uno spessore incredibile, non sono illusioni o solo belle parole poetiche, sono un programma di vita, un bellissimo programma di vita, bello per te e per noi che non sappiamo più programmare i nostri giorni con coraggio e fiducia e non sappiamo più vedere il sole neanche quando è così intenso da scottarci la pelle.
Tu riesci a scorgere il sole anche dietro le nubi per non perdertene un solo raggio di vita; noi ci creiamo le nubi per nascondere il sole che viene a scoprire le nostre egoistiche intransigenze e ci perdiamo la luce, preferendo le ombre!
Ogni tua parola espressa, soprattutto in questo ultimo verso, contiene un libro intero di riflessioni e di considerazioni, per questo merita di essere ‘’aperto’’ e letto nella sua ampiezza, con grande attenzione … cominciamo da quel tuo ‘’VA’ ’’: quel vai intende spingerci in mezzo alla vita, ci invita con forza a continuare a camminare, anche in mezzo alle bombe, alle macerie, alle ingiustizie, alle sofferenze… sembra dirci: vai e non ti fermare, perché la vita continua a camminare anche senza di te, ma… una vita che cammina da sola… che vita è?
È una vita vuota ed una vita vuota è contro natura, è una vita morta!
La vita è tale perché c’è una presenza che le dà senso.
Un abito vuoto non cammina da solo, è necessario che qualcuno lo indossi, che lo porti nel mondo e lo viva.
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La vita va vissuta comunque e dovunque
– questo mi sembra sia il senso del tuo messaggio; bisogna andare… restando
dentro la vita però, indossandola come un abito cucito apposta per noi, succhiandone
la linfa ogni giorno e dando senso ai nostri giorni … ogni giorno; per stare
dentro alla vita, soprattutto in certe esperienze, ci vuole coraggio è vero, ma
il coraggio appartiene all’uomo… è prerogativa umana, è insito nella sua
natura, pertanto non deve fare violenza a se stesso per cercarlo chissà dove e
non può dire … a me non è stato dato …, il coraggio c’è in ogni caso, bisogna
solo decidere di viverlo, è la nostra decisione il primo atto di coraggio,
quello fondamentale, perchè nel momento in cui si decide, il coraggio è già
stato vissuto!
Aqib
ha deciso di andare in mezzo alla vita, con il coraggio tra le mani e il volto
sorridente in mezzo alle bombe che gli cadono a fianco, sapendo che nessuna
bomba potrà essere più devastante della sua rinuncia a vivere, della sua paura
di vivere!Aqib ha scelto di indossare l’abito che la vita gli ha cucito e di portarlo nel mondo con il vigore e l’entusiasmo della sua giovinezza! Senza lamentarsene, ma accettandone il taglio che gli è stato dato e vivendolo in aderenza al suo principio essenziale: vivi la tua vita, perché questa vita è tua, ti appartiene, fanne buon uso!
Va… e non guardarti indietro – ci dici ancora - la vita procede in avanti, non ha retromarce, non ha soste, non ha tempi di attesa né tempi vuoti.
La vita è oggi, non la costruisci aspettando i domani che saranno, ma è solo vivendo gli oggi del presente…che riempi i tuoi domani… che saranno!
Continuiamo con quel ‘’DÌ’’: questo ‘’dì’’ è un imperativo che obbliga, costringe, impone un’azione: quella di dirsi la verità, di non prendersi in giro, di non illudersi, di non riempirsi di sogni vuoti destinati a restare vuoti; il vuoto resta vuoto e non serve a niente e a nessuno.
Quell’obbligo a dirsi delle cose ci riempie, perché ci mette davanti ad una realtà e ci chiede il coraggio di guardarla in faccia e di prendere una decisione, una decisione che farà la differenza, che cambierà il corso degli eventi: puoi scegliere di subìre una realtà che non condividi, oppure scegliere di dominarla e orientarla verso qualcosa che desideri più di ogni altra cosa.
Puoi
farlo… se vuoi!
Attenzione:
l’obbligo è riferito solo al dovere di dirsi la verità; la decisione, invece, è
un atto di libertà!
Dire
significa parlare a qualcuno di qualcosa,
il che presuppone che ci sia un interlocutore.In questo caso l’interlocutore è quel ‘’TE STESSO’’ che emerge non come un’ombra, ma con tutta la sua potenza e la consapevolezza del suo diritto a vivere, ad essere.
Il primo interlocutore dei nostri dialoghi è quel ‘’se stessi’’ che spesso resta occultato nelle pieghe del nostro dolore, nei sogni che la vita ci distrugge, negandoci il diritto di sognare.
Ma Aqib sa che esiste un ‘’se stesso’’ che non può dimenticare, che non può trascurare, che non può violentare ignorandolo.
Se pensare a se stessi, ricordando le ferite che ci si porta dentro… fa male,… quanto più male farà l’illudersi e lasciare che le ferite s’infettino per la paura di curarle, di sfiorarle, di metterle sotto il sole e lasciare che l’acqua salata del mare le curi?
Aqib sa di esistere, sa di essere, sa, soprattutto, che non è giusto negarsi da soli il diritto di vivere. Egli tira in gioco se stesso, porta la sua vita in gioco, la mette di fronte alla realtà e non indietreggia nella sfida quotidiana.
Soltanto coraggio giovanile?
No, semplicemente il coraggio delle cose vere, il coraggio della verità, il coraggio di essere e di vivere da protagonisti in un mondo che vuole decidere per la nostra vita o per la nostra morte.
Aqib non ha dubbi: ha scelto la vita ed ha capito che di essa se ne deve prendere cura personalmente e non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro, non vuole naufragare in un mondo di sogni solo sognati, ma vuole realizzare i suoi sogni più belli, più veri, più vivi… e in questo ci mette tutto il suo impegno e la sua forza.
Un programma di vita, appunto!
Infine… ‘’IO NON HO PAURA’’: mi fa venire in mente il titolo di un film girato nelle campagne di Craco-Pisticci qualche anno fa, in cui dei bambini sfidano le faide mafiose del territorio, fatte di rapimenti ed omicidi ed alla fine ne escono vincenti, grazie alla loro incoscienza di bambini, ma anche al coraggio delle cose buone, tipico di chi si affida alla giustizia della vita e non a quella degli uomini.
È lo stesso coraggio che manifesta Aqib.
Aqib dice a se stesso di non aver paura non come semplice incoraggiamento, ma con profonda convinzione, quasi con autorità.
Aqib ha autorità su di sé, per questo gli eventi non prenderanno mai il sopravvento su di lui, ma sarà sempre lui a dominare le vicende della sua vita.
Ha vissuto ancora poco, ma ha capito già tanto!
La vita ci appartiene, ce ne dobbiamo fare carico – ci dice dall’alto della sua giovinezza - ce ne dobbiamo prendere cura, tocca a noi farla vivere, perché gli altri fanno di tutto perché ci venga tolta.
Aqib è un esempio di grande responsabilità verso se stesso e verso la vita!
Cos’altro gli si può chiedere?
Gli manca solo il nostro augurio: quello di essere felice, perché la felicità arride a chi ne conosce il valore e ne sa apprezzare tutta la bellezza!
Grazie Aqib, sei una ricchezza
per tutti noi!
Tu fai parte dell’immensa schiera
‘’dei piccoli grandi eroi quotidiani’’,
di quelli cioè che non vanno in primo piano in TV o in prima pagina sui
giornali, ma portano avanti la Storia degli uomini con il loro coraggio di
remare anche in mezzo alla tempesta, decisi a non lasciarsi trasportare dalla
corrente e a raggiungere la riva … dove sanno, ne sono certi, che una vita più
bella è già lì che li aspetta!
Continua a farti sentire,
Aqib, … insieme a tutti gli amici della grande famiglia dello Scoiattolo!
Dacci ancora da ‘’mangiare’’
i tuoi pensieri, sono particolarmente gustosi e ci fanno tanto bene!
Tua C. A.
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