martedì 1 settembre 2015


PAGINE DI STORIA

DIRITTI, DOVERI E ... MISERIE UMANE!


08 GIUGNO 2015
Il bambino ivoriano di 8 anni, trovato dentro una valigia a Ceuta, torna dalla madre.
la sagoma del bambino nascosto nel trolley
Spagna, il bimbo ivoriano nascosto nel trolley ritrova la mamma a Ceuta  Ride il piccolo Adou Ouattara, ride di gusto mentre con la mano stringe quella di sua madre presso il centro per minori di Ceuta, dove era custodito da quando tentò di entrare illegalmente nell'enclave spagnola di Ceuta. Otto anni e ha già alle spalle una storia incredibile da poter raccontare: un viaggio dall'Africa verso l'Europa, terminato il 7 maggio davanti agli scanner della dogana di Ceuta, l'enclave spagnola dove i migranti provano a entrare illegalmente dal Marocco. Nel tentativo di varcare la frontiera dentro una valigia, Adou ha rischiato la vita. Complice una giovane marocchina di 19 anni, finita in manette, che sarebbe stata incaricata dal padre del piccolo. Quando il trolley è passato sotto il metal detector, gli addetti al controllo bagagli si sono accorti subito della sua presenza. Il minorenne, come dimostrano le immagini, era rannicchiato in posizione fetale.
Si pensava ad un traffico di minori, invece era solo disperazione!
( da www.rainews.it)





31 AGOSTO 2015
IMMIGRATO  TROVATO NEL MOTORE DI UN'AUTO

''Un immigrato ha cercato di varcare la frontiera di Ceuta nascosto nel vano motore di un'auto. Con lui viaggiava anche un altro connazionale, nascosto nella parte posteriore del mezzo. Nelle settimane scorse ci sono stati altri casi simili di persone che hanno tentato di entrare nell'enclave spagnola, situata nel territorio del Marocco. Alcune storie sono finite in tragedia. Un marocchino è rimasto soffocato all'interno di un portabagagli, mentre altri tre ragazzi sono finiti all'ospedale, in gravi condizioni, dopo essere rimasti intossicati dal gas di scarico del mezzo sul quale viaggiavano. Andò meglio al bambino di 8 anni scoperto, diversi mesi fa, dentro un trolley a Ceuta, che dopo tante peripezie poté riabbracciare i suoi genitori.''
( da www.rainews.it)

 Per passare la frontiera l'immigrato si nasconde nel motore dell'auto

Qualcuno continua a definirli ‘’i viaggi della speranza’’, eppure continuano a respingerli, a innalzare muri e a sbarrare frontiere con filo spinato.
Il paradosso umano non ha fine.

Li definiscono ‘’viaggi della speranza’’ ma quello che leggiamo sono ‘’storie di disperazione’’, eppure continuano a fare politica demagogica, a prevedere incontri e riunioni e allo stesso tempo a disperdere gli immigrati con i lacrimogeni come delinquenti comuni, come teppisti o tifosi violenti… e sono solo famiglie disperate, bambini orfani, ragazze che fuggono da violenze e stupri, giovani che fuggono da dittature di tagliagole spiegati.

Li definiscono ‘’viaggi della speranza’’ e chiudono stazioni  e sbarrano strade a chi chiede solo di poter salvare la propria vita.

I paradossi europei non sono facilmente spiegabili… come non sono neanche spiegabili le centinaia di morti a causa dei nostri rifiuti e delle nostre incapacità di gestire uno spostamento epocale, continuando a considerarlo semplice immigrazione.
In realtà sono intere popolazioni in fuga dalla morte, ciò vuol dire che il problema e di più ampie dimensioni e richiede ben altre soluzioni.
L’aver sottovalutato o sminuito il problema ha fatto sì che sfugga dalle mani; adesso ci si trova davanti a masse incontrollabili di ‘’disperati’’ che dopo essere sfuggiti alla morte più volte, non sono disposti a fermarsi davanti ai divieti europei che impediscono loro di raggiungere la meta desiderata: fame, guerra, terrorismo, mafia, deserto, guerriglie, maltrattamenti, percosse, traversate di fortuna, centri di accoglienza come lager… dopo tutto questo ci mancavano ancora il filo spinato e i muri fatti costruire apposta per rimandarli indietro? O i bombardamenti sui gommoni così da impedire loro di partire!
Ma qualcuno si rende conto che si tratta di esseri umani che chiedono aiuto?
Che fine hanno fatto i trattati e le convenzioni per i diritti umani?
Quali altri diritti umani sono più importanti di chi chiede di poter salvare la propria vita e quella della propria famiglia?
Dove sono le organizzazioni umanitarie… dalle belle parole?
Dov’è l’Onu, che convoca una riunione urgente dopo anni di emergenze e, in momenti di emergenza drammatica come questo, lascia ancora passare altri mesi… come a dire… lasciamo che ne muoiano altri e poi ci penseremo?
La colpa è della Merkel?
Dell’Ungheria?
Dell’Europa?
Dell’Italia?
No, di nessuno di loro… la colpa non è di nessuno di loro, perché anche i muri, le barriere con filo spinato, le stazioni chiuse,  i documenti negati, la fame… tutto può essere affrontato e forse risolto… tutto tranne la mancata volontà di intervenire a favore di popolazioni che chiedono aiuto!
Ci fa rabbrividire la foto di quell’immigrato chiuso nel motore dell’auto, intanto non c’è più spazio nei cimiteri per seppellire i corpi di coloro che muoiono in mare!
Ci scandalizziamo di fronte al singolo caso e ne lasciamo morire a centinaia!
C’è una sola parola per definire tutto questo: è vergognoso!
È vergognoso che tutto questo accada in tempi di pace, di civiltà e di presunto progresso.

Il sogno africano è la grande Europa…
Sì, c’è la grande Europa, ma non c’è l’Europa dal cuore grande.
Sì, c’è il sogno europeo… ma l’Europa continua a dormire senza sognare!

C’è un disperato bisogno di aiuto umanitario… ma l’Europa deve ancora scoprire la sua umanità!

Si scrivono i diritti sulla carta, poi ci si dimentica che ad ogni diritto corrisponde un dovere: il diritto alla vita dell’uno, richiede che qualcun altro faccia il suo dovere affinchè tale diritto venga rispettato.
Ecco…la falla è qui, è qui che facciamo acqua, che imbarchiamo acqua da tutte le parti ed anneghiamo noi europei: siamo bravi ad individuare i diritti, un po’ meno bravi a compiere i doveri!

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