martedì 3 dicembre 2013


DOMANDA DI GIUSTIZIA
La questione della  ‘’GIUSTIZIA’’ è un campo minato, perché si presta a molteplici interpretazioni: si dice che sia uguale per tutti e che sia a fondamento della Democrazia, della Legalità, dei rapporti umani… si dice… ecco il punto ‘’si dice’’, si dice… e basta… perché la realtà è tutt’altra cosa…

È vero che ci sono situazioni di giustizia seria e legale, ma  è anche vero che abbondano esageratamente le situazioni in cui la  giustizia è molto soggettiva, a volte emotiva, altre volte legate ad interessi di ogni genere… e così via.

In questo contesto parliamo di giustizia umana, quella legata ai diritti dell’uomo.

L’uomo ha gli stessi diritti, a qualunque latitudine viva… perché dunque questo concetto non viene applicato anche alla giustizia che riguarda l’uomo direttamente?

Esistono, forse, uomini con diritti diversi?
Esistono, forse, uomini con bisogni diversi?

Esistono, forse, uomini con emozioni diverse?

Esistono, forse, diversi tipi di uomini?

L’uomo è UNO.

UNO.

E PERTANTO HA DIRITTO ALLA STESSA GIUSTIZIA.

Almeno così dovrebbe essere.

Invece non lo è.

Ci sono uomini trattati come animali, altri come oggetti, altri come merce, altri come bersagli, altri ancora come sfogo per la propria arroganza, altri come pedine… esistono uomini che valgono e uomini che non valgono, uomini che hanno diritto a vivere, altri che non hanno diritto a vivere, esistono uomini che pagano per tutti e uomini che non pagano mai… a quanto pare esistono tante categorie di uomini ed ognuna di loro viene considerata in modo diverso.

Esistono le categorie dei primi e poi quelle degli ultimi… una classifica tutta umana, tutta ideologica, quell’astratto ideologismo che ci fa dimenticare la sostanza vera delle cose, la realtà delle cose, la verità sulla nostra identità, sul nostro essere uomini, su quella giustizia che è uguale per tutti e ci fa (o ci dovrebbe fare) tutti uguali: i nostri occhi sono offuscati dalle ombre che tengono prigioniero il nostro cuore. Ci deformano la realtà, la negano e ce ne presentano una che non è degna della vita umana, perché non è giusta con tutti, esclude parte dell’umanità, non ne comprende un’altra parte, maltratta gli uni ed esalta gli altri.

No, questa non è giustizia!

La giustizia non può non tener conto dell’universalità del concetto di ‘’UOMO’’.

Tutto ciò che non tiene conto di questo: è INGIUSTIZIA!

L’Ingiustizia è il contrario di ciò che è giusto.

Purtroppo la quotidianità di esempi ce ne dà fin troppi… troppi… per continuare a tacere!

Ma parlare non basta se non si è disposti ad aprire le orecchie del cuore e sentire la sofferenza di chi ci sta accanto… e sentire il suo lamento notturno silenzioso… e sentire la sua preghiera di aiuto…

C’è una domanda di giustizia che si alza forte dal mondo intero.

Non c’è nessuno che la raccolga.

E quando il grido dell’uomo resta inascoltato all’uomo stesso… allora vuol dire che l’uomo stesso… non è più lo stesso uomo… allora  vuol dire che la sua giustizia non è più giusta… allora vuol dire che… c’è bisogno urgente di Giustizia… che soddisfi la domanda legittima di giustizia.

C’è qualcuno che voglia rendere giustizia all’uomo? Ad ogni uomo?

No.
C’è qualcuno che ha fame e sete di giustizia?

Tanti. Tutti.

C’è qualcosa che non va tra le risposte della  prima e della seconda domanda: la distanza è esageratamente dolorosa!

Ma c’è qualcuno a cui questo interessa?

Risponderei… se la risposta non mi spaventasse!

Risponderei… se il pianto non prevenisse la parola!

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