A parlare è uno dei migranti sbarcati nel canale di Sicilia e tratti in salvo da Marina Militare e Guardia Costiera. Sogna di diventare un calciatore perché "sono bravo in tutti i ruoli, in difesa, come centrocampista, in attacco".
Il suo idolo? Pogba.
Se dovessimo cercare negli archivi della memoria storica degli Italiani negli ultimi 100 anni... di sogni come questi ne troveremmo tanti... insieme a tanti altri : comprare la casa, comprare un campo con l'orticello e il pozzo, le scarpe nuove per i 7 figli, un vestito nuovo per la moglie per la messa della domenica ... piccoli e grandi sogni, piccoli e grandi bisogni.
I tempi dell'emigrazione italiana più che tempi di sogni... erano tempi di bi-sogni, erano le necessità primarie quelle che venivano a mancare... si sognava il pane ...
Era il tempo in cui i bisogni diventavano sogni... le necessità diventavano speranze.
Era il tempo in cui l'emigrazione si faceva ''bisogno'' così che il sogno avesse qualche possibilità di realizzazione.
Era il tempo in cui tutto il proprio mondo poteva essere racchiuso in una valigia di cartone, sradicato dal terreno della propria casa e ripiantato in terreni di cui non se ne conosceva né la composizione nè la struttura.
Era il tempo delle partenze.
Era il tempo in cui si cantava…AMARA TERRA MIA…
EMIGRANTE CHE VIENI EMIGRANTE CHE VAI…
ERA IL TEMPO DEGLI ADDII!!!
Era il tempo dei figli che crescevano senza aver mai conosciuto il padre e delle mogli che di notte inzuppavano i cuscini in attesa di una lettera, di una cartolina, di un ritorno.
Era un tempo che nessuno avrebbe mai voluto vivere, era un tempo in cui si combatteva per la sopravvivenza, per la vita stessa.
Era il tempo dei paesi popolati solo da donne e bambini… scalzi a rincorrere un cerchio di ferro…
Era il tempo della miseria e della fame… era il tempo dell’amicizia e della solidarietà, delle mani tese e del pane che si impastava e si divideva con il vicinato, con l’orfano e con la vedova.
Erano brutti tempi… ma erano tempi sani!
Ora i tempi sono un po’ migliorati… ma sono tempi corrotti!
Sono tempi ‘’chiusi’’, in cui il problema dell’uomo non entra nella sfera d’azione dell’altro uomo, neanche se i due stessero a dieci cm di distanza… sono tempi in cui si gira lo sguardo dall’altra parte e si sbuffa infastiditi da chi chiede aiuto perché non ha da mangiare per i suoi figli.
Certo che i tempi cambiano… e meno male… che cambiano, ciò è segno che i tempi son migliorati e la vita è al sicuro… ma non per tutti!
Già… non per tutti!
Per intere popolazioni è ancora il tempo della fuga, delle valigie di cartone, dei sogni spezzati, dei sogni che faticano a diventar realtà, dei bi-sogni che continuano a restare sogni.
È il tempo in cui senza ‘’le mani tese della solidarietà’’ molti non potranno soddisfare nemmeno i loro bisogni primari e la stessa sopravvivenza diventa una speranza… a volte vana!
Cambiano i tempi… cambiano le persone… la storia non cambia ma si ripete!
Si ripete con altre popolazioni… si ripete e non ammette vie di scampo… senza le mani tese di coloro che hanno verso coloro che non hanno: cibo, casa, vestiti, lavoro…
L’altro giorno era festa nel nostro paese: le bancarelle hanno riempito le strade.
Noi guardavamo la merce sopra le bancarelle, indecisi nella scelta… loro si preparavano il giaciglio per la notte… una coperta maleodorante all’angolo della via… sotto i nostri balconi… accanto alle nostre porte.
Meno di 100 anni fa… sopra quelle coperte… c’eravamo noi!
Se l’America, l’Australia, la Germania… non ci avessero accolti… quei balconi e quelle porte oggi non ci sarebbero stati.
Ma la fame la si dimentica subito quando ci si siede ad una tavola imbandita…
Noi abbiamo dimenticato!!! La tragedia vera dell’umanità è dimenticare! Non imparare nulla dalla storia passata. Farsi scivolare la storia addosso … e restare impermeabili ai suoi insegnamenti!
Dimenticando… abbiamo chiuso le mani, abbiamo imparato a buttare il cibo nella spazzatura, abbiamo imparato a vivere senza vicinato!
Ecco… la fame insegna la solidarietà, la condivisione del poco… la sazietà insegna la solitudine, l’egoismo… se il poco si può condividere… il molto lo si chiude a chiave e lo si nega a chi non possiede niente!
Forse rispolverare la nostra memoria a volte ci fa bene…ci permette di ricordarci che si è uomini e donne sempre e dovunque… con o senza la tavola imbandita, e se si è uomini e donne non si può non sentire la voce del cuore che soffre per anoressia d’amore!
L’anoressia d’amore è una delle peggiori malattie, non perché non ci sia la cura, ma perché è una malattia che nessuno vuole curare… chi ne è affetto preferisce non curarsi… se non ci si cura… la morte del cuore è sicura!
Ci sono già tanti cuori spenti, tanti altri in agonia, tanti altri ad un passo dalla morte!
Occorre ossigeno, occorre apertura, occorre riscoprire la memoria e rivedere nei volti dei nuovi emigranti… i volti dei nostri genitori o dei nostri nonni e considerare che… se alla memoria sfuggono facilmente i brutti ricordi … il cuore non dimentica il suo vissuto e lo conserva a lungo, nel bene e nel male.
Per rinfrescare la memoria a volte un canto può esserci d’aiuto… a ricordare il tempo in cui con la valigia di cartone partivamo noi … si partiva per terre lontane sperando nell’ accoglienza di chi aveva una casa e una tavola imbandita…
Oggi seduti a quelle tavole ci siamo noi… a stendere la mano tocca a noi… ad aprire il cuore tocca a noi… siamo noi l’oggetto della speranza per interi popoli in fuga, spaventati e affamati.
Ora le scuse non servono… è tempo di ricambiare la solidarietà… di essere migliori di coloro che ci hanno preceduto… a fare meglio di loro, perché sulla nostra pelle ci sono ancora le ferite della guerra, della fame, degli addii…
Ora è tempo di… accoglienza!
Ora è tempo in cui i sogni vanno condivisi per garantire i bisogni e promuovere la vita.
I barconi di bambini annegati in mezzo al mare gridano giustizia!
Quei bambini un tempo erano i nostri figli che morivano per epidemie e per fame!
Ora è tempo di ricordare!
Ora … come sempre… è tempo d’amare!
Ora… amare… tocca a noi!
Dimostrare di esserne capaci… è una sfida… una sfida che non deve essere persa!
Se perdiamo la sfida dell’amore… perdiamo per sempre i battiti del nostro cuore!
A morire saremo noi… insieme a coloro che affondiamo nei barconi!
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